Il grande tour di Matteo Salvini: nel 2019 solo 17 giorni al ministero dell’Interno
Dal primo gennaio di quest'anno il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, si è presentato al Viminale solo 17 giorni. Secondo i calcoli di Repubblica il leader della Lega, nei primi quattro mesi e mezzo del 2019, ha viaggiato per 211 tappe in tutta Italia, tra feste di partito e comizi, tra eventi pubblici, come manifestazioni o celebrazioni, e cene elettorali. Grazie a un'attenta ricostruzione dell'agenda di Salvini, il quotidiano romano ha individuato i giorni effettivi di presenza nel suo ministero, grazie alle foto postate sui social o agli eventi in cui è comparso, dalle interviste in tv agli appuntamenti annunciati su Facebook. Ad esempio il 5 marzo il leader della Lega ha ospitato Ahmed Maiteeq, vicepremier libico, mentre il 19 dello stesso mese ha convocato un tavolo per fermare la nave Mare Jonio. Mentre in altri 22 giorni sarebbe stato presente al Viminale solo per parte della giornata, arrivando a 95 assenze piene dal suo ministero in 134 giorni. Con un rapido calcolo percentuale viene fuori il dato sul tasso di assenteismo del ministro dell'Interno: nel 2019 è il 70%. Quello messo in piedi da Salvini sembra un vero e proprio tour per il Paese, partito dal primo gennaio a Bormio, dove teoricamente era in vacanza.
Il tour elettorale di Matteo Salvini è continuato nei mesi, attraverso episodi di contestazione spesso repressi, come il caso dello striscione rimosso o i selfie trappola dei giovani contestatori. Anche oggi il ministro dell'Interno non è al Viminale: si trova in provincia di Verona, lo si può scoprire sul suo profilo Facebook, dove ha pubblicato diversi video della giornata ad Arzignano, Negrar e San Bonifacio.
Nel frattempo le chiavi del Viminale sono in mano a Matteo Piantedosi, capo del Gabinetto voluto da Salvini e delegato in sua assenza, che comunque non può avere il potere del ministro dell'Interno nei casi di autorizzazioni a intercettazioni preventive in caso di indagini sulla mafia o sul terrorismo. Oltre a farsi sostituire dal sottosegretario all'Interno Nicola Molteni in cinque dei sei Consigli Giustizia e Affari Interni in cui si è parlato del tema immigrazione, il leader della Lega ha proseguito con i suoi comizi tra Umbria e Toscana anche quando a Napoli è stata ferita la piccola Noemi, arrivando sul posto solo tre giorni dopo. Infatti il 5 maggio era ancora a Foligno.