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Il governo vuole rendere il green pass obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici

Allargare sempre più le occasioni in cui il green pass è obbligatorio o rendere obbligatorio direttamente il vaccino contro il Covid. Il governo si ritroverà domani in Consiglio dei ministri con queste due strade possibili, ipotizzate da vari membri dell’esecutivo negli ultimi giorni. “Il governo sta riflettendo sugli obblighi di chi svolge attività lavorative nel pubblico”, ha annunciato oggi il ministro Giovannini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Più passano i giorni, più le strade sembrano due: da un lato l'utilizzo più esteso del green pass obbligatorio, dall'altro il vaccino obbligatorio (se la prima non dovesse bastare). A ipotizzarlo sono gli stessi membri del governo, che riflettono sulle diverse possibilità e rilasciano dichiarazioni più o meno allineate. Una cosa è certa: c'è un dibattito aperto e il Consiglio dei ministri di domani, previsto alle 17, sarà senz'altro l'occasione per parlare dell'emergenza Afghanistan, ma anche per ritrovarsi dopo più di due settimane e cominciare a capire verso che strada si sta andando per uscire dalla pandemia di Covid. Già ieri la ministra Gelmini aveva definito "non un'eresia" l'obbligo vaccinale. Un pensiero condiviso con il collega – di governo e di partito – Brunetta, che però ha anche spiegato nei giorni scorsi che potrebbe non servire se dovesse bastare il green pass obbligatorio: "Così i cittadini avranno deciso autonomamente".

Una delle ipotesi in campo, che prende sempre più piede nell'attesa di capire se davvero il vaccino contro il Covid diventerà obbligatorio per legge, è quella di estendere il green pass a tutti i dipendenti pubblici. A sottolineare che c'è una discussione in corso è stato un altro ministro – Giovannini – parlando al meeting di Rimini della possibilità di inserire la certificazione verde obbligatoria per i conducenti del trasporto pubblico: "È un tema che guarda gli obblighi di chi svolge attività lavorative nel pubblico e il governo sta riflettendo su questi temi".

Il Consiglio dei ministri di domani non sarà centrato su questi argomenti, ma è chiaro che nelle prossime settimane il governo dovrà decidere la linea da seguire: in primis si guarderà, come sempre, ai dati dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei vaccinati. Mancano tre settimane al ritorno in classe di milioni di studenti, tutti insieme in presenza, e in questo senso il nodo sono ancora i trasporti: "Stiamo lavorando da mesi per preparare la ripartenza", ha assicurato il ministro Giovannini. Poi ha commentato il ritorno dei controllori sui mezzi pubblici annunciato ieri: "Il rischio di reazioni scorrette da parte di chi non paga il biglietto o viene sanzionato per il mancato uso della mascherina esiste come esisteva prima – ha spiegato – Esiste già nella legge di bilancio per il 2021 la possibilità per i controllori di fare anche il controllo del rispetto delle norme anticovid".

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