Il governo vuole cancellare il Superbollo auto, chi ci guadagna. Salvini: “Una tassa odiosa”
Il governo Meloni si è posto l'obiettivo di tagliare, con la sua riforma fiscale alcune delle cosiddette ‘microtasse'. Si tratta di imposte rivolte a piccoli segmenti della popolazione tra cui rientra anche il superbollo auto, che potrebbe saltare. Il superbollo è una tassa che va versata dalle persone che possiedono un'auto di potenza superiore ai 185 kW (equivalenti a 252 cavalli). È stato introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi, ed è entrato in vigore dall'anno dopo. Il governo Monti ne ha poi raddoppiato il costo.
Il superbollo oggi costa 20 euro per ogni kW al di sopra della soglia dei 185. Nel caso di auto di lusso e supercar estremamente potenti – e costose – la spesa può diventare ingente: la Ferrari SF90 Stradale, ad esempio, ha una potenza di 735 kW e quindi il superbollo pesa più di 11mila euro. A essere coinvolti sono tendenzialmente anche i Suv di grandi dimensioni, o comunque vetture particolarmente potenti.
Il governo Meloni aveva già annunciato, con il viceministro all'Economia Maurizio Leo, l'intenzione di intervenire sul Superbollo. Oggi su Twitter ha commentato la proposta anche il ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: "Meno tasse e ossigeno per l’automotive", ha detto il leader della Lega. "Mentre siamo determinati affinché l’Europa consenta l’utilizzo di biocarburanti per le auto prodotte dal 2035, grazie all’intesa con il Mef del Ministro Giancarlo Giorgetti vogliamo abolire il superbollo auto". Per Salvini, cancellare il superbollo "significa cancellare una tassa odiosa, dare ossigeno al mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge – in modo diretto e indiretto – milioni di famiglie".
L'Automobile club d'Italia, una federazione che raccoglie club automobilistici, ha commentato entusiasta: "Finalmente! Dopo ben 11 anni, si mette mano al superbollo dell'auto, una tassa tanto iniqua quanto inutile", ha docjoaratp il presidente Angelo Sticchi Damiani. L'unico effetto della "anomalia" rappresentata dal superbollo, secondo Sticchi Damiani, sarebbe quello di "distorcere e deprimere il mercato automobilistico nazionale". Perciò, la sua cancellazione avrebbe il risultati di "riconoscere piena libertà nella produzione e nell'acquisto dell'auto, senza artificiali limitazioni".
Non si parla di una modifica che arriverà dall'oggi al domani, comunque. Come detto, l'intervento dovrebbe essere inserito nella legge delega fiscale. Questo significa che l'eventuale cancellazione sarà inserita nella proposta di legge, che poi dovrà essere approvata dal Parlamento. Una volta passato l'iter in Camera e Senato, la novità non sarà immediatamente in vigore: come tutte le altre proposte contenute nella legge delega, il governo dovrà intervenire con un decreto attuativo. Giorgia Meloni ha dichiarato più volte che l'obiettivo è completare la messa in pratica della riforma l'orizzonte temporale è di due anni.