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Il Governo vara il DEF, base per la legge di stabilità: servono 27 miliardi di euro

Il Presidente del Consiglio ha annunciato per domani la presentazione del Def, la “base” per la nuova legge di stabilità.
A cura di Redazione
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Nella giornata di domani il Consiglio dei ministri approverà il Documento di Economia e Finanza, che conterrà la programmazione economica triennale del Governo. Si tratta di un passaggio essenziale: il DEF in pratica anticiperà le norme che verranno inserite nella legge di stabilità, preciserà i margini economici dell’azione di Governo, imposterà gli obiettivi della manovra eccetera.

Una volta approvato dal Consiglio dei ministri il DEF (che è un testo programmatico) dovrà ottenere il via libera dal Parlamento Europeo e infine approvato dal Parlamento italiano. Dalle cifre che verranno inserite nel documento si capirà molto anche dell’impostazione della legge di stabilità 2016, che il Governo presenterà nei primi giorni di ottobre.

A quanto si apprende in questi giorni, l’entità complessiva della manovra dovrebbe avvicinarsi ai 30 miliardi di euro e, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe servire a “garantire al Paese un’uscita strutturale dalla crisi”.

Il Presidente del Consiglio ha più volte parlato di una manovra da 27 miliardi di euro, ma secondo le ultime indiscrezioni la cifra potrebbe arrivare fino ai 30 miliardi. Del resto, il Governo dovrà necessariamente trovare le risorse per: sterilizzare le clausole di salvaguardia per l’aumento di Iva e accise (circa 15 miliardi), cancellare la Tasi sulla prima casa e l’Imu su imbullonati (5 miliardi), confermare la decontribuzione per i nuovi assunti (1,5 miliardi), reindicizzare le pensioni (circa mezzo miliardo), sbloccare i contratti pubblici (1,5 miliardi almeno), impostare gli sgravi fiscali nel Mezzogiorno (meno di 2 miliardi), cancellare la Robin Tax (meno di 1 miliardo).

Da dove arriveranno i soldi? Il Governo metterà a bilancio 10 miliardi di euro circa dalla spending review e una cifra di almeno 4 miliardi di euro come rientro dei capitali dall’estero. Il resto arriverà da manovre di tipo contabile (a cominciare dai circa 3 miliardi di euro conteggiati come minori interessi sul debito). Spiega Tito su Repubblica:

Già lo scorso anno Palazzo Chigi e il Tesoro strapparono a Bruxelles un "bonus" dello 0,4% rispetto al Pil. Una detrazione accordata su base triennale. E che quindi è valida anche per il 2016.

Nel negoziato riservatissimo in cui è impegnato soprattutto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, però, sul tavolo c'è almeno un altro 0,4% da scontare. Che in termini concreti significa quasi 7 miliardi di euro da mettere nel paniere della prossima Finanziaria. […] L'ultimo Def (Documento di Economia e Finanza) approvato la scorsa primavera, fissava il rapporto deficit/pil nel 2016 all'1,8%. Il governo vuole dunque spostare l'asticella almeno al 2,2%. Il premier vorrebbe addirittura salire al 2,6

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