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“Il governo toglie i soldi del Pnrr ai Comuni che ne hanno più bisogno”: l’attacco del sindaco Decaro

Il sindaco di Bari e presidente Anci ha commentato la decisione di tagliare circa 200 milioni dal Pnrr per i Comuni: “Il taglio sarà fatto con dei coefficienti che tolgono di più a chi ha avuto più risorse dal Pnrr, è un controsenso”, ha detto all’assemblea generale dell’Asmel.
A cura di Pietro Forti
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La spending review del governo Meloni ha deluso molti sindaci. Il decreto attuativo prevede che la revisione della spesa segua un criterio preciso: i fondi ai Comuni saranno tagliati in base alla cifra ricevuta dall'ente. In altre parole, chi ha ricevuto più soldi ora se ne vedrà tagliare di più. Secondo diversi amministratori è un meccanismo che penalizza i più virtuosi, dal momento che i Comuni a cui verranno tolti più fondi sono stati i migliori nell'ottenere finanziamenti per i progetti del Pnrr.

Antonio Decaro, sindaco di Bari uscente e attuale presidente dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) ha definito "paradossale" il sistema di revisione della spesa messo in atto dal governo Meloni. E ha ribadito il concetto all'assemblea generale dell'Asmel, l'Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali: "Purtroppo sta tornando la stagione dei tagli, che per quest’anno ammontano 200 milioni, come da legge di bilancio – ha spiegato il sindaco, candidato alle elezioni europee con il Partito democratico – La cosa che ci inquieta proprio in queste ore è il fatto che il taglio sarà fatto con dei coefficienti che tolgono di più a chi ha avuto più risorse dal Pnrr. Questo è un controsenso, perché con i fondi del Piano saranno realizzate opere pubbliche che necessitano di maggiori servizi e risorse. Quindi il danno è doppio".

Il primo cittadino barese, che concluderà il proprio mandato dopo le elezioni comunali di giugno, ha ricordato l'impatto positivo dei fondi del Next Generation Eu: "Grazie al Pnrr sono arrivate tante risorse, 40 miliardi di euro soltanto per i Comuni. Si tratta di risorse importanti che permettono di ripartire con gli investimenti che in pochi anni son più che raddoppiati. Siamo riusciti ad ottenere dei risultati importanti anche nella realizzazione delle opere pubbliche nel Sud d’Italia cosa che non era scontata. Oggi abbiamo la possibilità di finanziare opere pubbliche che miglioreranno le condizioni di vita dal punto di vista economico e sociale dei nostri comuni". Opere che ora, secondo Decaro, sono messe in pericolo da questi tagli.

Il ruolo da rivedere dell'Anticorruzione

L'assemblea generale dell'Asmel ha avuto un tema che ha occupato persino più tempo del Pnrr oggetto delle critiche di Decaro: la revisione del ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione. Lo stesso sindaco di Bari ha rimarcato un dato, emerso da un recente sondaggio Noto, secondo cui per l'81% dei sindaci l'Anac creerebbe più complicazioni di quanto dovrebbe: "Mi chiedo chi faccia parte dell'altro 19% dei sindaci che non la pensano così", ha commentato Decaro.

La mozione della 14esima assemblea annuale dell'Associazione si conclude così: "A giugno, si celebra il decennale di Anac. È ora che le forze parlamentari riflettano su un riassetto delle sue funzioni – si legge – Naturalmente, nessuno chiede di comprimerne il ruolo dell’Autorità Anticorruzione. Al contrario, potrebbe essere svolto con più efficacia e autorevolezza, senza l’orpello delle troppe competenze. E soprattutto senza pregiudizi verso la parte dello Stato più vicina ai cittadini, che invoca anch’essa meno corruzione e più legalità, ovvero più semplificazione e più trasparenza."

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