Il governo taglia ancora la rivalutazione delle pensioni, la tabella nell’ultima bozza della manovra
Nuova bozza, nuova tabella. La rivalutazione delle pensioni all'inflazione per il 2024 cambia ancora, con un taglio notevole che servirà a finanziare il rinnovo di Quota 103, pur con le penalizzazioni. Il governo cerca e trova la quadra sulla questione previdenza, dopo le proteste della Lega per il peggioramento generale delle condizioni per lasciare il lavoro. A farne le spese sarà chi in pensione già ci è andato, che vedrà il proprio assegno rivalutato in misura parziale e non piena. Solo chi ha una pensione fino a quattro volte la minima riceverà l'adeguamento completo al tasso d'inflazione, per gli altri ci saranno aumenti parziali e calanti al crescere dell'importo dell'assegno.
Niente di strano, già lo scorso anno il governo era intervenuto e nei giorni scorsi abbiamo parlato della tabella per il 2024, che presentava una novità: la rivalutazione al 90% per le pensioni tra le 4 e le 5 volte il minimo. Nell'ultima versione della manovra, la percentuale è stata abbassata nuovamente all'85%. La percentuale di variazione per la perequazione delle pensioni, invece, verrà decisa più avanti, ma dovrebbe aggirarsi intorno al 6% (comunque più bassa del tasso d'inflazione). In pratica l'aumento del 6% sarà totale solo per le pensioni più basse, per gli altri calerà in percentuale.
La nuova tabella della rivalutazione delle pensioni
Questo, secondo l'ultima versione della manovra, è il nuovo schema:
- fino a 4 volte la pensione minima (sotto i 2.102 euro), rivalutazione del 100%;
- tra 4 e 5 volte la pensione minima (tra i 2.102 e i 2.627 euro), rivalutazione dell'85%;
- tra 5 e 6 volte la pensione minima (tra i 2.627 e i 3.152 euro), rivalutazione del 53%;
- tra 6 e 8 volte la pensione minima (tra i 3.152 e i 4.203 euro), rivalutazione del 47%;
- tra 8 e 10 volte la pensione minima (tra i 4.203 e i 5.254 euro), rivalutazione del 37%;
- sopra le 10 volte la pensione minima (sopra i 5.254 euro), rivalutazione del 22%.
La differenza rispetto alle bozze degli ultimi giorni riguarda la fascia tra le 4 e le 5 volte la minima, che passa dal 90% di rivalutazione all'85%. Un ulteriore taglio che peserà sulle tasche dei pensionati.