Il governo sta valutando se calmierare i prezzi delle mascherine Ffp2

Dal giorno di Natale è scattato l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in una serie di situazioni. Il nuovo decreto Covid è entrato in vigore proprio il 25 dicembre e ha inserito una nuova regola: in cinema, teatri, stadi e palazzetti, che siano all'aperto o al chiuso, e su tutti i mezzi di trasporto pubblico è obbligatoria la mascherina Ffp2. Il costo del dispositivo di protezione delle vie aeree, però, non è certo irrisorio, soprattutto se si considera l'alternativa delle mascherine chirurgiche o quelle di stoffa. Inoltre, non essendoci una regola, i prezzi variano e passano da un euro a Ffp2 (minimo) fino a due o tre euro. Se per stadi, cinema, teatri e palazzetti si può considerare – in un certo senso – un costo ulteriore da aggiungere al prezzo del biglietto per partecipare a un'attività ricreativa in sicurezza, per i mezzi pubblici il discorso è diverso.
Nelle grandi città milioni di lavoratori si muovono ogni giorno sui mezzi pubblici e non tutti possono permettersi di cambiare una mascherina Ffp2 al giorno (o magari anche due). Per non parlare degli studenti che vanno a scuola con i mezzi. Per una famiglia di quattro persone che utilizzano il trasporto pubblico si parla di centinaia di euro al mese. Il rischio è che venga la tentazione di riutilizzarle ben oltre le 8 ore in cui garantiscono protezione, andando contro la motivazione per cui il governo ha deciso di renderle obbligatorie in quei contesti ad alto assembramento: le mascherine Ffp2 sono molto più protettive delle altre, e possono fare la differenza – se utilizzate correttamente – nel contrastare la nuova ondata di contagi.
Sul tavolo del governo, al momento, c'è la possibilità di introdurre la quarantena ridotta per i vaccinati, con la cabina di regia che è stata convocata per domani. Secondo quanto fanno sapere fonti di governo a Fanpage.it, però, presto si discuterà anche della possibilità di calmierare il costo delle mascherine Ffp2. Insomma, il tema è sul tavolo, se n'è parlato ma di concreto c'è ancora poco. Certo è che una riflessione verrà fatta, visto che non si tratta di una misura temporanea e che terminerà con la conclusione dello stato di emergenza. Anche perché un altro rischio è che nei prossimi giorni le scorte diminuiscano rapidamente e i prezzi crescano di conseguenza. Forse non domani, ma presto il governo potrebbe (e dovrebbe) intervenire.