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Il governo rispolvera il progetto della base militare nel parco di Coltano: 20 milioni per il via ai lavori

Con uno stanziamento da 20 milioni nel decreto Infrastrutture, il governo Meloni rilancia il piano per costruire una base militare per i Carabinieri, all’interno della tenuta di Coltano, nel Parco naturale di San Rossore a Pisa. Un’idea lanciata per la prima volta dal ministero della Difesa durante il governo Draghi che aveva suscitato forti proteste, tanto da indurre a modificare il progetto. Ma anche con la nuova versione dell’opera, le polemiche non si placano.
A cura di Marco Billeci
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Il governo Meloni ripesca il progetto per la costruzione di una base militare nella tenuta di Coltano, all'interno del Parco naturale di San Rossore a Pisa. Un'opera proposta per la prima volta nel 2022 dal governo Draghi, che aveva suscitato grosse polemiche e contestazioni, tanto da indurre l'esecutivo a ritirare il progetto originario. Il ministero della Difesa però non ha mai rinunciato a realizzare l'intervento e dopo le elezioni politiche, il governo Meloni ha disegnato una nuova versione del piano, in accordo con Regione Toscana e Comune di Pisa. Ora, con un decreto varato il 24 giugno scorso, il ministero delle Infrastrutture ha stanziato 20 milioni per realizzare il primo lotto dell'opera. La notizia ha riacceso le proteste dei movimenti che si oppongono alla costruzione della base nel parco, che hanno annunciato nuove mobilitazioni.

La principale novità della nuova ipotesi d'intervento è che la base non verrà più tirata su completamente ex novo su aree verdi dentro il Parco di Coltano, ma verrà costruita riqualificando un centro militare in disuso, già esistente in z0na. Il movimento No Base però sottolinea come l'infrastruttura – destinata tra l'altro a ospitare una sede dei reparti d'eccellenza dell'Arma dei Carabinieri – consumerà una superficie maggiore di quella attualmente edificata e che comunque l'area occupata dall'ex centro militare si trova sempre in una zona protetta del parco e dunque si sarebbe dovuta riqualificare in modo diverso e meno dispendioso.

I 20 milioni stanziati recentemente dal governo potrebbero peraltro non essere gli unici fondi già impegnati per l'opera. Il consigliere comunale pisano Ciccio Auletta della lista "Una città in Comune" ha scoperto come nel testo del decreto si faccia riferimento anche a una precedente norma del maggio 2022 che assicurava 72,5 milioni per “l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione approvazione dei progetti e gli affidamenti dei lavori" del primo lotto della base, attingendo ai Fondi di Sviluppo e Coesione del periodo 2021-2027. Questo decreto e il relativo stanziamento sembrano essere rimasti in vigore, anche dopo le modifiche all'impianto dell'opera.

Il consigliere Auletta lamenta la mancanza di trasparenza sui dettagli dell'intervento, le diverse fasi di avanzamento e i costi complessivi. Nella versione originaria, la base sarebbe dovuta costare in totale circa 192 milioni, mentre non è chiaro a quanto ammonti il totale delle spese necessario a realizzare il progetto nella versione rivisitata. La Corte dei Conti aveva chiesto al Commissario straordinario per la realizzazione della base – il presidente del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici Massimo Sessa – di stilare un cronoprogramma dei lavori e poi redigere una relazione annuale sullo stato di progressione dei cantieri. Chiede Auletta: "Si è adempiuto a questa osservazione? Esiste questo cronoprogramma? Perché non viene reso pubblico? E dove sono le relazioni annuali che il dott. Sessa è tenuto a redigere?".

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