Il Governo rinuncia al Salva Roma: ma ora è caos sul Milleproroghe
Alla fine il Governo ha optato per un passo indietro che tutto sommato sembrava inevitabile: stop al decreto Salva Roma, stop alla discussione di alcuni passaggi molto controversi del provvedimento e previsione di recupero di norme considerate ineludibili nel decreto milleproroghe. Il capolinea è arrivato dopo la battaglia parlamentare di Lega Nord e Movimento 5 Stelle, ma soprattutto nella constatazione delle difficoltà della stessa maggioranza di trovare una linea d'azione comune e soprattutto "chiara". Del resto, sul decreto il Governo giocava una partita importante, anche considerando i temi affrontati tra i quali spiccavano, come ricorda La Stampa: " le norme che regolano il trasporto ferroviario in Campania, Sicilia e Valle d’Aosta; misure su Roma capitale e, tra l’altro, sulla gestione dei crediti di questa verso le società partecipate. Si stanziavano inoltre 25 milioni per Expo 2015 e si prevedevano misure a favore delle zone colpite da terremoti e alluvioni. Si obbligavano gli enti locali che hanno superato i limiti finanziari posti alla contrattazione integrativa a recuperare le somme indebitamente erogate al personale. E si stabiliva, tra l’altro,che beni aziendali confiscati alla mafia potessero essere trasferiti a comuni, province o regioni".
Alcuni provvedimenti saranno recuperati nel decreto Milleproroghe, che dovrebbe essere licenziato dal Consiglio dei ministri del 27 dicembre, ma la confusione resta tanta. Questo perché il provvedimento di fine anno rischia di essere un calderone nel quale confluirà tutto ed il contrario di tutto: cosa che ovviamente potrebbe comportare la ripresa dell'ostruzionismo dell'opposizione e un ulteriore (e gravissimo) slittamento dei tempi di approvazione. Tra le altre cose, nel decreto dovrebbe trovar posto anche la tanto controversa norma sugli affitti d'oro, dopo il pasticcio della maggioranza nella legge di stabilità appena approvata.