Il governo proclamerà lo stato di emergenza per siccità questa sera, cosa cambia e per chi
Il governo è pronto a dichiarare lo stato di emergenza per siccità. Il Consiglio dei ministri è stato convocato oggi alle 18, con un ordine del giorno ben preciso: "Deliberare lo stato d’emergenza per la siccità nelle aree maggiormente colpite". Si dovrebbe procedere perciò a livello regionale: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno chiesto ufficialmente lo stato di emergenza al governo. Qualche giorno fa Draghi ha parlato dei piani di emergenza regionali, che dovevano essere scritti proprio durante il fine settimana. Oggi la conferma che l'esecutivo ha deciso di accelerare, perché la situazione comincia a farsi drammatica in alcune aree del Paese. E il governo, tra l'altro, sapeva che sarebbe accaduto.
Cosa cambierà con lo stato di emergenza per siccità in Italia
Ma cosa cambia con lo stato di emergenza? In sostanza la Protezione civile acquisisce poteri speciali sul territorio e può decidere – ad esempio in questo caso – di razionare l'acqua potabile o più semplicemente di utilizzare delle risorse economiche, stanziate ad hoc, in deroga alle norme vigenti. Il governo, tra l'altro, sta anche considerando l'idea di nominare un commissario straordinario per la siccità – così come accaduto con il Covid con Arcuri prima e Figliuolo poi – che dovrebbe occuparsi dell'emergenza nei prossimi anni. Il nome più accreditato al momento è quello di Fabrizio Curcio, attualmente capo della Protezione civile.
Possibile razionamento dell'acqua
C'è la consapevolezza, nel governo Draghi, che l'emergenza siccità ha bisogno di soluzioni a breve termine – come il razionamento dell'acqua – e a lungo termine, come l'ammodernamento del sistema idrico nazionale, caratterizzato da una quota percentuale di perdita d'acqua da record europeo. Proprio per risolvere il problema degli acquedotti colabrodo, infatti, il governo ha già messo sul tavolo quasi un miliardo e mezzo. E nuovi investimenti saranno fatti in futuro. Ora, però, il problema va risolto in fretta e la strada del razionamento sembra la più probabile.