Il governo prepara un bonus una tantum fino a 80 euro in tredicesima, chi lo potrà ottenere
Nel decreto fiscale che è atteso domani in Consiglio dei ministri c'è anche un aumento un tantum delle tredicesime, per chi prende meno di 15mila euro all'anno. La misura a sorpresa è inserita in una bozza del decreto, e contiene pochi dettagli: il bonus sarebbe al massimo di 80 euro, ma la somma esatta verrà stabilita più avanti, entro metà novembre. L'unico limite fissato è quello del reddito: tutti coloro che lo rispettano dovrebbero ricevere un piccolo aumento in busta paga.
Il decreto sarà esaminato domani dal Consiglio dei ministri del governo Meloni come parte dell'attuazione della riforma fiscale, per ricevere l'approvazione preliminare. Poi le commissioni parlamentari daranno i loro pareri, il testo tornerà ancora una volta all'esame del governo e qui potrà avere il via libera definitivo. La misura è una tantum, e non strutturale: si tratterebbe di un bonus valido solo per quest'anno. Il governo, si legge nel testo, lo ha approverebbe solo in attesa che arrivi "l’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità".
Concretamente dunque si parla di un aumento che si riceverebbe insieme alla tredicesima, a dicembre 2024, a tutti i dipendenti che hanno un reddito al di sotto dei 15mila euro annui. L'importo massimo è di 80 euro, ma è possibile che sarà anche più basso: il decreto prevede che a deciderlo sia il ministero dell'Economia, con un decreto a parte da adottare entro il 15 novembre. L'entità del bonus dipenderà da quanto lo Stato incasserà con il concordato preventivo biennale, la misura che permette a partite Iva e piccole aziende di evitare i controlli mettendosi d'accordo con il Fisco su quante tasse pagare.
Per conoscere l'importo dell'aumento una tantum bisognerà aspettare ancora più di sei mesi, quindi, e al momento non è possibile sapere quanto costerà allo Stato. Forse non è un caso, però, che il governo però abbia deciso di inserirlo in questo decreto. D'altra parte, le elezioni europee si avvicinano: si voterà l'8 e il 9 giugno.
Nel decreto si parla anche della tassazione dei premi di produttività (o premi di risultato) per i dipendenti. Con la legge di bilancio, il governo Meloni aveva confermato una tassa agevolata pari 5% per i premi rivolti ai dipendenti in caso di un miglioramento nel lavoro. Ora invece l'imposta sale: sarà pari al 10%, entro il limite dei 3mila euro lordi all'anno. Un leggero aumento delle tasse, quindi, per chi riceve il bonus in busta paga legato alla produttività.