Il governo potrebbe concedere l’Assegno di inclusione alle vittime di caporalato
Concedere l'Assegno di inclusione alle vittime di caporalato. È una delle misure possibili su cui sta ragionando il governo per contrastare il fenomeno di sfruttamento dei braccianti nei campi: "Stiamo studiando un sistema per tutelare chi denuncia e valutiamo l’estensione dell’Assegno di inclusione riconosciuto alle donne vittime di violenza e alle vittime di fenomeni di caporalato", ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, una volta terminato il tavolo sul caporalato al quale ha partecipato insieme ai rappresentanti delle imprese agricole e alle parti sociali. Presente anche il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollolobrigida. Non solo: Calderone ha anche aperto alla possibilità di riconoscere permessi di soggiorno temporanei a chi denuncia situazioni di sfruttamento, una proposta avanzata in primo luogo da Coldiretti.
"Per noi lo schema di lavoro è quello che abbiamo adottato per mettere in protezione le donne vittime di violenza, attraverso l'Assegno di inclusione – ha proseguito Calderone – È su questo fronte che ci stiamo muovendo, stiamo facendo le verifiche di compatibilità, ma noi riteniamo che questa potrebbe essere una delle opportunità di utilizzare in modo proprio degli strumenti che nascono per sostenere chi è in una condizione di fragilità". Commentando l'ipotesi di concedere permessi di soggiorno temporanei a chi denuncia il caporale, la ministra ha detto: "Questo è sicuramente uno dei nostri ragionamenti: chi ha il coraggio di denunciare deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare senza avere paura di quello che succederà dopo. Per questo motivo stiamo studiando degli interventi ad hoc che ci consentano di mettere in protezione i denuncianti, ovviamente laddove la denuncia poi ha una sua sostenibilità e quindi una sua veridicità e per poter consentire anche di avere dei supporti e dei sostegni che siano economici e che poi contemporaneamente possono consentire di essere accompagnati al lavoro".
Oggi i rappresentanti di Coldiretti erano arrivati al tavolo sostenendo la necessità di contrastare il fenomeno ed eliminare la possibilità di lucrare sul lavoro nero, attualmente facilitata dalla disciplina sull'ingresso di lavoratori extracomunitari in Italia. In altre parole, rivedere il decreto Flussi, uno dei principali canali attraverso il quale il caporalato si rifornisce di manodopera. Secondo Coldiretti è quindi necessario "superare il sistema del ‘click day' e allo stesso tempo escludere dalla possibilità di presentare le domande di ingresso ai datori di lavoro che in passato hanno inoltrato le istanze di nullaosta per gli stagionali e poi non hanno assunto il lavoratore". Inoltre la confederazione ha sottolineato l'importanza di rafforzare i controlli, coinvolgendo anche le associazioni di rappresentanza.