Il governo potrebbe autorizzare anche i farmacisti a fare le vaccinazioni anti-Covid
Presto ci si potrà vaccinare contro il coronavirus anche in farmacia. Tra i tagli alle forniture, i ritardi nella distribuzione e somministrazione delle dosi e il caso AstraZeneca, ora più che mai è fondamentale accelerare nella campagna vaccinale. Se ad oggi il problema principale che pesa sulla vaccinazione di massa è la mancanza di dosi sufficienti per poter procedere a ritmi più sostenuti, un domani la difficoltà maggiore potrebbe essere la scarsità di medici che possono somministrare i vaccini. E così il governo si rivolge ai farmacisti: anche loro a breve, dopo un apposito corso formativo, potranno effettuare le vaccinazioni.
Per fare in modo che anche nelle farmacie diventi possibile vaccinarsi servirà un passaggio normativo. Ad oggi infatti la legge non prevede la possibilità che sia direttamente il farmacista a vaccinare. Il governo potrebbe rimediare già nel decreto Sostegni, che dovrebbe essere approvato oggi dal Cdm. "Dobbiamo moltiplicare i punti vaccinali: diversi attori in campo e più luoghi preposti alla somministrazione. In questo scenario coinvolgere i #farmacisti rappresenterebbe uno step fondamentale. Il governo sta lavorando per introdurre novità importanti già con decreto Sostegni", ha spiegato su Twitter la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.
La prima Regione che sperimenterà le vaccinazioni in farmacia sarà la Liguria. "Continuiamo a lavorare per accelerare la nostra campagna vaccinale. La Liguria sarà la prima Regione in Italia a dare il via alle somministrazioni nelle farmacie, da lunedì 29 marzo", ha annunciato il governatore Giovanni Toti. Per poi spiegare che "grazie all'accordo raggiunto con i farmacisti" saranno inseriti nel sistema di vaccinazione "i primi 50 punti nelle farmacie, dove i medici effettueranno tra 2.500 e 3.500 dosi alla settimana".
Dalle parole di Toti si chiarisce quindi che in un primo momento saranno i medici a somministrare le dosi. Come detto, tuttavia, si dovrebbe poi procedere ad autorizzare direttamente i farmacisti in seguito ad un apposito corso formativo. In realtà, a quanto riporta il Sole 24 Ore, ci sarebbero già 5 mila farmacisti abilitati e altri 2.800 starebbero ultimando il corso. Comunque, nella legge di Bilancio 2021, inoltre, sono previste delle figure di medici "supervisori", che potrebbero assistere il piano di vaccinazione nelle farmacie e assicurarsi che tutto vada nel verso giusto o intervenire nel caso di effetti collaterali. In conclusione, l'ipotesi più probabile è che il governo autorizzi direttamente i farmacisti per somministrare il vaccino, anche se servirà comunque la presenza di un medico nelle farmacie abilitate per sovrintendere il processo ed essere disponibile in caso di necessità.