Il governo vuole alzare le pensioni minime sopra i 621 euro, senza interventi in Manovra scenderanno
Tra le ipotesi del governo Meloni per la prossima manovra ci sarebbe anche un intervento per aumentare leggermente le pensioni minime. O, come minimo, per evitare che scendano. Secondo quanto riportato da fonti d'agenzia, infatti, l'esecutivo starebbe lavorando almeno per confermare la misura varata a fine 2022, che aveva previsto per quest'anno un rialzo del 2,7% dell'assegno minimo, e se possibile anche per potenziarla. La norma andrebbe in scadenza a fine anno, e senza interventi in manovra ci sarebbe quindi un assegno più basso per i pensionati.
Quest'anno l'assegno minimo per i pensionati Inps è di 614,77 euro. Partendo da questa somma, e aggiungendo la normale rivalutazione Inps legata all'inflazione (che varrà solamente l'1%), nel 2025 si dovrebbe arrivare a un importo minimo di circa 621 euro. Ma, come detto, questo non accadrà se il governo non interviene.
Infatti, con la legge di bilancio per il 2023, l'esecutivo aveva varato un aumento temporaneo delle pensioni minime. Così nel 2023 c'era stato un +1,5% all'assegno, che diventava +6,4% per gli over 75. Nel 2024, invece, non ci sono state distinzioni di età: tutti coloro che ricevevano un assegno pari o inferiore al minimo hanno avuto un aumento del 2,7%, che sommandosi alla rivalutazione Inps ha portato l'importo fino a 614,77 euro. Un'operazione costata 379 milioni di euro.
Il problema è, appunto, che questi aumenti erano temporanei. Stando alle norme in vigore oggi, a inizio 2025 il "bonus" del 2,7% dovrebbe sparire. E visto che l'inflazione è stata decisamente più bassa, e la rivalutazione sarà circa dell'1%, gli assegni scenderebbero invece di aumentare. Un danno per moltissimi pensionati e una beffa per il centrodestra, in particolare per Forza Italia, che ha sempre detto di voler puntare a portare le pensioni minime a mille euro entro la fine della legislatura.
Le indiscrezioni riportate dall'agenzia Ansa indicano che il governo intende non solo confermare l'aumento del 2,7%, ma anche aggiungere un "minibonus". Che però, al momento, è ancora tutto da definire. Non è noto di quanto potrebbero aumentare ancora gli assegni, né quanto il governo sia disposto a investirci, ma ci sarebbe l'intenzione politica di alzare ulteriormente l'importo.
Questo potrebbe essere uno dei pochi interventi della manovra che toccheranno le pensioni. Un altro, già annunciato ai sindacati, sarebbe quello di non tagliare la rivalutazione degli assegni in base all'inflazione. Un'operazione più semplice quest'anno, visto che l'inflazione è stata decisamente più bassa. Per quanto riguarda gli anticipi pensionistici, invece, ci si aspettano poche novità. Sembra probabile che Quota 103, Opzione donna e Ape sociale saranno tutti confermati con i requisiti attuali, che hanno visto un significativo calo delle adesioni.