Il governo non ha mai pensato di inviare militari italiani in Ucraina, dice il sottosegretario alla Difesa
Il governo non ha mai pensato di inviare militari italiani in Ucraina. Dopo le frasi di Emmanuel Macron sull'invio di truppe a Kiev e le polemiche che ne sono seguite, il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, ha assicurato: "Abbiamo una postura nel fianco est europeo con 3mila uomini e con una missione di air policing di protezione dei cieli. Ma non abbiamo mai pensato di inviare militari italiani in Ucraina". In un'intervista con Affaritaliani.it, il sottosegretario ha anche commentato anche le parole del primo ministro polacco Donald Tusk, secondo cui quella della guerra con la Russia è un'ipotesi reale: "Capisco la sensibilità di un Paese come la Polonia, vicino alla Russia e che ha avuto il sorvolo sul suo territorio di un missile russo. E poi la Polonia porta ancora le cicatrici dell'occupazione sovietica. La Polonia investirà nel 2024 il 4% del Pil nella difesa e il riarmo significativo serve come atteggiamento di deterrenza. Che poi il mondo sia vicino a un conflitto globale e in Europa non lo credo probabile, però occorre sicuramente aumentare gli investimenti in difesa".
Continuando a parlare della presenza militare verso il confine più nord-orientale europeo, Perego di Cremnago ha aggiunto: "Una significativa aliquota è in Bulgaria e altri militari variano posizione in base alle esigenze Nato. Capisco perfettamente l'atteggiamento dei Paesi confinanti con la Russia, ma lo stesso Putin ha detto che la Russia investe circa il 4% in armamenti e gli Stati Uniti il 39% quindi, essendo pragmatico, sa benissimo che la Nato che è formata da 32 Paesi è nettamente superiore. È evidente che per motivi storici il primo ministro polacco sia più preoccupato del premier italiano".
Sulle frasi del presidente russo, che si è detto pronto a colpire gli F-16 che difendono Kiev anche nelle basi dei Paesi Nato, il sottosegretario ha sottolineato che parole di questo tipo facciano parte della propaganda di Mosca, con l'obiettivo di mascherare la vulnerabilità del Cremlino, resasi evidente dopo l'attentato dell'Isis nelle vicinanze di Mosca: "Avendo subito quella falla nell'intelligence ora Putin manda messaggi di forza e minacce per coprire i suoi errori".
Il sottosegretario poi conclude: "Non vedo un pericolo di guerra mondiale imminente, tantomeno nucleare. Ma certamente se consideriamo anche il Mar Rosso e la situazione di Gaza il quadro geopolitico mondiale è peggiorato fortemente rispetto a qualche mese fa. In Italia purtroppo non si ha una piena consapevolezza tra l'opinione pubblica della gravità della situazione internazionale".