“Il governo non ha la minima idea di cosa fare per la legge di Bilancio”: l’attacco del Pd
L'opposizione attacca il governo, mentre si avvicina il momento in cui l'esecutivo dovrà presentare la sua seconda manovra economica. La settimana prossima sarà decisiva, visto che in Consiglio dei ministri il 28 settembre è attesa la Nadef, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che di fatto dirà – più o meno chiaramente – quanti soldi potrà spendere il governo per finanziare la legge di Bilancio. Non è un dettaglio da poco, visto che – come ripetuto ovunque da più fronti – di risorse a disposizione ce ne sono pochissime e di impegni da rispettare, invece, fin troppi. A partire dal taglio del cuneo fiscale, che il governo dice in ogni occasione utile di voler confermare, ma da solo costa una decina di miliardi di euro.
Il Partito Democratico, intanto, attacca a testa bassa: "La situazione economica e sociale del Paese è più difficile di quanto raccontato da Meloni e dai suoi ministri negli ultimi mesi, e soprattutto non hanno la minima idea di cosa fare per la prossima legge di Bilancio – dice alla radio di partito il responsabile Economia e Finanze del Pd, Antonio Misiani – annaspano alla caccia disperata di coperture mentre l'economia si è fermata, l'inflazione rimane molto alta e mangia il potere d'acquisto dei redditi fissi, e le diseguaglianze crescono". E aggiunge: "Il governo sta parlando ossessivamente dei migranti perché non ha le risposte da dare sul tema economico e sociale".
Negli ultimi giorni, effettivamente, il tema migranti è diventato preponderante nel dibattito pubblico, ma è anche vero che l'emergenza a Lampedusa è e resta estremamente reale. Nel frattempo, la lista della spesa per la manovra si è allungata rapidamente. I partiti di centrodestra sono pronti alla battaglia per piazzare le consuete bandierine – come accade con ogni legge di Bilancio, di qualsiasi colore politico – ma la torta, in questo caso, sembra molto piccola.