Il governo Meloni risponde a Trump: “Zelensky è stato eletto, anche gli Usa l’hanno sostenuto”
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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky "è stato eletto ed è sempre stato sostenuto dagli americani, era sostenuto anche dall'amministrazione Trump". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, facendo prendere per la prima volta una posizione al governo italiano rispetto alle parole di Donald Trump diffuse ieri sui social. Il presidente degli Stati Uniti ha definito Zelensky un "dittatore senza elezioni", dicendo che ha fatto un "pessimo lavoro" (un intervento a cui ha fatto seguito quello di Elon Musk, che ha accusato Zelensky di aver "ucciso un giornalista americano"). Nel corso della giornata sono arrivate le reazioni dure di molti leader europei, ma non di Giorgia Meloni.
Tajani giustifica Trump: "Tensione per reazione di Zelensky ai negoziati"
A rispondere è stato Tajani, titolare della Farnesina, in un'intervista a Radio24. "Io ricordo che fu l'amministrazione Trump, la vecchia amministrazione Trump, a portare Zelensky in Europa attraverso l'ambasciata a Bruxelles", ha sottolineato. "Non so quali motivi abbiano spinto Trump a usare parole così dure. Probabilmente non ha gradito la reazione di Zelensky all'incontro che c'è stato in Arabia Saudita tra americani e russi".
In particolare, "Zelensky ha annullato la sua visita in Arabia Saudita e quindi probabilmente c'è stata una tensione", secondo Tajani. Il ministro ha comunque detto che ora la priorità è "non farci prendere dalla cronaca, cioè dallo scontro verbale", ma "lavorare per raggiungere l'obiettivo che è quello della pace".
"Crepe nel rapporto tra Trump e Zelensky, teniamo nervi saldi"
Tajani ha quindi sostanzialmente giustificato le parole di Trump, del tutto contrarie alla linea sostenuta dall'Italia e dall'Unione europea negli ultimi tre anni. Il leader di FI non si è spinto a una condanna nemmeno sui toni: "Certamente non sono parole, non è un linguaggio che ci appartiene, però ripeto il nostro interesse è quello che l'Europa sia unita. Dobbiamo assolutamente tenere i nervi saldi e essere sempre a testa alta, sia con gli Stati Uniti sia con la Russia". Poi, ha aggiunto: "Le schermaglie ci sono e ci saranno, siamo abituati al linguaggio della nuova amministrazione americana".
"C'è qualche crepa nel rapporto tra Trump e Zelensky, e sta emergendo", ha commentato. Ma "lo scontro verbale non tocca l'Europa", e quindi "dobbiamo fare in modo che la situazione si calmi e non dobbiamo entrare noi in una polemica".
Secondo il ministro degli Esteri, la svolta di Trump a favore delle posizioni russe non dà un vantaggio decisivo al presidente russo Putin: "Ci sono le sanzioni che noi non abbiamo tolto e manterremo con grande fermezza nella speranza di una pace duratura. L'Europa ha imposto sanzioni alla Russia, e non ci può essere una trattativa senza metterle sul tavolo". Anche "gli americani non hanno tolto le sanzioni alla Russia", ha ribadito.
Soldati italiani in Ucraina? "Possibile, ma sotto garanzia Onu"
Parlando della possibilità che l'accordo di pace preveda una forza militare di ‘peacekeeping' in Ucraina, Tajani ha detto che "sarebbe meglio avere una forza delle Nazioni Unite, garantita dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite", per poter "veramente garantire una zona neutra, tra Ucraina e Russia". Nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, infatti, siede anche la Russia. "Noi non siamo in guerra con la Russia, difendiamo il diritto internazionale".
In questa area neutra "l'Italia potrebbe anche avere una presenza militare, perché no, però deve essere garantita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite". In quella zona dell'Europa orientale "si deve costruire la pace: se serve una deterrenza di tipo militare, è giusto che ci sia, ma deve essere una zona neutrale tipo Unifil in Libano, però servono molti più uomini perché la frontiera è molto più grande". Una "zona cuscinetto con la presenza di Paesi diversi".