Il governo Meloni rinuncia alla flat tax incrementale, non ci sarà nella riforma fiscale
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La flat tax incrementale sparisce dal testo della legge delega fiscale. Con un emendamento presentato del governo Meloni, che non è ancora stato ufficialmente approvato – lo sarà oggi – ma è già sicuro di avere il voto favorevole della maggioranza. La tassazione ridotta per gli aumenti di reddito viene così rimossa dalla riforma fiscale che l'esecutivo ha ampiamente annunciato e porterà avanti nei prossimi mesi.
Nel testo dell'emendamento, presentato ieri, si legge che comunque si vuole mantenere "la complessiva valutazione, anche a fini prospettici, del regime sperimentale di tassazione degli incrementi di reddito". Cioè, in un futuro non si esclude che questa misura possa tornare a essere proposta. Ma per il momento – e si parla di una riforma che verrà messa in atto nel corso di due anni – è da escludere.
La flat tax incrementale in passato è stata uno dei cavalli di battaglia dell'attuale maggioranza. Nel 2023, il governo l'ha applicata per gli autonomi e le partite Iva. In pratica, permette di pagare una tassazione ridotta (il 15%) sul reddito in più che si ha in un certo anno rispetto ai tre anni precedenti. Ad esempio, se una partita Iva guadagna 130mila euro nel 2023, e negli anni precedenti non ha mai superato i 100mila, su quei 30mila euro ‘extra' pagherà un'imposta del 15%. Il resto del fatturato, invece, rientra nei normali scaglioni Irpef.
L'intenzione del governo, nella prima versione del testo, era di estendere la flat tax incrementale a tutti i lavoratori dipendenti. "Chi produce di più è giusto che venga premiato, è un segnale di merito", aveva detto proprio Giorgia Meloni spiegando la proposta. Lo voleva fare già nella scorsa legge di bilancio, approvata a dicembre, ma i conti non tornavano. La stessa cosa è successa in questo caso.
Va ricordato che la flat tax incrementale non ha a che fare con la flat tax, o tassa piatta, che si rivolge alle partite Iva con un reddito fino a 85mila euro. Quel regime forfettario non si applica solo al reddito ‘in più', ma a tutte le entrate. È una delle bandiere della Lega, in particolare, e la delega fiscale del governo esclude di raggiungerla a breve ma la pone come un obiettivo distante. Il passaggio intermedio per ottenerla, dice, è la riduzione delle aliquote Irpef.
Per quanto riguarda la flat tax incrementale, invece, questa nella legge delega è stata sostituita da una detassazione della tredicesima. Non più un premio per chi produce di più, quindi, ma un taglio delle tasse ancora da quantificare che potrebbe essere al 15% e che si rivolgerà a molti dipendenti, a prescindere dalla produttività. E che, come avviene sempre per i tagli delle imposte, premierà in particolare chi ha un reddito più alto.