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Il governo Meloni punta su settimana corta e smart working per ridurre le emissioni

Settimana corta e smart working per ridurre le emissioni e venire incontro ai target dell’Unione europea: è uno dei passaggi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima presentato a Bruxelles dal governo Meloni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, presentato dal governo italiano a Bruxelles, non si sa praticamente nulla. Il testo è stato inviato all'Unione europea nei tempi prestabiliti, mentre obiettivi e target da raggiungere a livello comunitario vengono centrati quasi tutti. Almeno secondo quanto spiegato dal ministro Pichetto Fratin. Dagli stralci del documento che sono stati pubblicati oggi sui giornali, però, emerge qualche dettaglio in più sul percorso che ha tracciato il governo italiano per raggiungere, appunto, quei target e obiettivi che per l'Unione europea sono indispensabili per la transizione ecologica.

Il governo Meloni ha dimostrato più volte di ritenere "una follia green" o "una furia ideologica" la politica sul clima della Commissione europea, ma gli standard a cui l'Italia deve adeguarsi – al netto delle battaglie sulle automobili a motore endotermico o sulle case ecosostenibili – restano gli stessi. Perciò l'esecutivo ha spiegato, nel documento, come intende raggiungere una riduzione delle emissioni inquinanti. E, del tutto a sorpresa, il governo ha deciso di citare due forme di lavoro moderno: la prima, sperimentata largamente durante la pandemia di Covid, ma su cui si stanno facendo rapidi passi indietro in molti settori, la seconda, su cui permangono i dubbi nonostante i risultati positivi delle pochissime aziende che l'hanno testata.

Parliamo dello smart working e della settimana corta: "Occorrerà incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift modale, ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate – si legge nel documento – Occorrerà altresì un utilizzo pieno della digitalizzazione del Paese e della conseguente riduzione di spostamenti fisici, oltre alla promozione della mobilità dolce e degli strumenti per la pianificazione della mobilità".

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