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Il governo Meloni pronto a varare il condono fiscale (ma lo chiamerà “perdono”)

La pace fiscale diventa un condono penale: il governo Meloni prepara una norma che consenta “una sorta di causa estintiva per condotta riparatoria per reati meramente formali”.
A cura di Redazione
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Dopo un lungo tira e molla all’interno della maggioranza, cambia radicalmente la pace fiscale che il governo Meloni ha inserito all’interno della legge di bilancio. Come anticipato dal viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, un emendamento di imminente presentazione metterà nero su bianco la possibilità di estinguere una serie di “reati meramente formali”, probabilmente tramite il pagamento di una sanzione aggiuntiva. Nella lettura di Sisto, si tratterebbe di una norma perfettamente in linea col progetto di pace fiscale del governo, nell’idea che “adempiere integralmente all’obbligazione fiscale, con una sanzione aggiuntiva, possa legittimare una sorta di causa estintiva per condotta riparatoria per reati meramente formali, non certo in caso di frodi”.

Una decisione destinata comunque a scatenare polemiche, tant’è che in queste ore dagli ambienti di governo ci si affanna a parlare di “perdono fiscale”, in luogo della controversa parola “condono”. Il punto è che l’intervento dovrebbe riguardare diverse fattispecie di reato, tra cui l’omessa dichiarazione, l’omesso versamento e persino la dichiarazione infedele. E il meccanismo dovrebbe essere quello “tipico” del condono: pagare la cifra dovuta senza incorrere nelle conseguenze penali. Una scelta che, nella lettura del governo, rappresenterebbe un’opportunità per gli evasori, che si metterebbero in regola pagando l’intera somma ma senza ripercussioni di carattere giudiziario e allo stesso tempo consentirebbe di ottenere un gettito aggiuntivo.

Nelle prossime ore, dunque, capiremo la portata complessiva dell'intervento del governo, che già ha dato il via libera all'estinzione delle cartelle esattoriali con importi inferiori a 1000 euro (fino al 2015), al saldo e stralcio di quelle fino a 3000 euro e al contenimento di sanzioni e interessi per le altre.

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