Il governo Meloni non reintrodurrà il servizio militare obbligatorio
Il servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "leva", non è nei piani del governo Meloni. Lo ha confermato il ministro della Difesa, Guida Crosetto: "La professionalità che richiedono le forze armate del futuro, in tempi sempre più difficili, richiede delle persone che lo facciano in modo professionale".
L'ipotesi del servizio militare obbligatorio è circolata più volte dall'inizio del governo Meloni, anche perché alcuni suoi esponenti ne hanno parlato in modo esplicito. È il caso di Matteo Salvini, che lo scorso dicembre aveva dichiarato: "Bisognerebbe fare un ragionamento su un servizio civile o militare per i ragazzi a disposizione della collettività". Al punto di prendersi "l'impegno, lo dico da vicepresidente del Consiglio, che un forma di servizio civile o militare universale possa essere ripensata, al passo coi tempi".
A maggio di quest'anno, Giorgia Meloni aveva chiuso all'ipotesi di un servizio militare obbligatorio: "Sicuramente è un tema che si può affrontare", aveva detto, sottolineando però che si parlava di "ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile. Quello secondo me è l'approccio giusto". Dunque servizio militare forse, ma obbligatorio sicuramente no.
Il tema è tornato rilevante pochi giorni fa, quando proprio il ministro Crosetto è intervenuto davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Il ministro ha detto che le forze armate italiane "vanno rivoluzionate da cima in fondo", una tema che "senza la guerra in Ucraina non ci saremmo posti". D'altra parte, l'Esercito adesso ha a disposizione circa 150mila persone, mentre il piano sarebbe di arrivare almeno 160mila.
La riforma delle forze armate approvata già nella scorsa legislatura, ma ancora da mettere in atto, prevede anche una modalità nuova: una riserva di 10mila persone, da mobilitare in caso di guerra. Proprio a questa ha fatto riferimento oggi Crosetto, dopo aver chiarito che il servizio militare obbligatorio non è una strada percorribile: "Ciò non toglie che ci sia la possibilità di pensare a una riserva, che possa servire in casi estremi. È un percorso che prevede tra l'altro di dover predisporre un provvedimento legislativo, quindi ci penserà il Parlamento".
Questa riserva potrebbe essere formata dagli uomini e le donne della polizia di Stato, come di fatto avviene adesso, perché si tratta di persone già formate in ambito di sicurezza. In ogni caso, per il momento il progetto della riserva militare è ancora in aria, e sembra ormai garantito che la soluzione non sarà il servizio militare obbligatorio.