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Il governo Meloni dice che gli dispiace per i disagi sui treni, ma non ci sono più ritardi del solito

Durante il question time alla Camera, il governo Meloni è stato chiamato a rispondere sui ritardi dei treni e i disagi degli ultimi giorni. Il ministro Ciriani ha detto che i ritardi sono “in linea” con gli ultimi anni, e che il problema sono i molti cantieri aperti. Poi ha ammesso che si potrebbe andare verso una riduzione delle corse dei treni, per evitare “sovraccarichi”.
A cura di Luca Pons
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"I ritardi registrati sulle diverse tipologie di collegamento ferroviario si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, intervenuto alla Camera per rispondere al question time. La domanda, posta da Azione, era cosa stesse facendo il ministero dei Trasporti per risolvere i continui disagi sulla rete ferroviaria. Ciriani si è presentato al posto del ministro dei Trasporti Salvini, e si è limitato a sottolineare che, in realtà, non ci sono più ritardi del solito.

Le percentuali dei ritardi "in linea" con il passato: "Ma ci spiace per i disagi"

"Il tasso di puntualità è del 74% per le frecce, dell'82,6% per gli Intercity e dell'88,9% per i regionali", ha detto, citando delle statistiche fornite dal gruppo Ferrovie dello Stato. Gruppo che però proprio oggi ha depositato un esposto denunciando i "troppi incidenti sospetti" che hanno causato ritardi in questi giorni. Insomma, non proprio una situazione in cui tutto procede come nella norma.

Ciriani, peraltro, ha anche detto: "Comprendiamo le difficoltà che stanno vivendo gli italiani a causa dei disagi", e "il governo ne è estremamente dispiaciuto e conferma il suo impegno per migliorare tutta la legge ferroviaria italiana e del servizio offerto". Il governo si "dispiace" per i disagi, insomma, ma dall'altra parte sostiene che i ritardi siano perfettamente in linea con il passato: "Va precisato che non ci troviamo di fronte a problemi cronici", ha ribadito Ciriani.

Negli ultimi giorni, dopo che il fine settimana ha visto ritardi e cancellazioni in tutta Italia, i disagi sono continuati su diverse tratte. I ritardi, ha detto il ministro, sono causati "per il 34% dall'affidabilità delle infrastrutture e per il 25% del materiale rotabile". Mentre "la restante quota trova origine in cause esterne al sistema ferroviario e nelle conseguenti ripercussioni sulla circolazione".

Il problema sono i cantieri

Ciriani ha anche detto che nell'ultimo periodo sono aumentati parecchio i cantieri: sono aumentati "gli interventi necessari, anche per la manutenzione oltre che per il potenziamento della rete infrastrutturale e tecnologica, finanziati con fondi Pnrr". Tutti questi cantieri, ha detto, serviranno per "aumentare qualità e regolarità del servizio". Ma "i benefici sulla puntualità dei treni si registreranno solo nel medio periodo".

Insomma, in futuro i cantieri aperti oggi miglioreranno il servizio. Oggi, però, "generano inevitabili effetti sul servizio di trasporto e situazioni di disagio come quelle a cui abbiamo assistito di recente". Per questo, "nel breve periodo il gestore si è tempestivamente attivato per individuare misure di prevenzione e gestione delle emergenze", ha detto il ministro.

Ferrovie dello Stato si sarebbe attivata con "specifici piani di contingenza, e con un potenziamento del presidio in loco del personale della manutenzione sull'intera rete, per ridurre i tempi di intervento in caso di necessità". Sono stati effettuati "specifici interventi di manutenzione preventiva, installati ulteriori sistemi di diagnostica" e anche "potenziati i sistemi di supporto all'utenza".

La possibile riduzione delle corse dei treni

Il ministro ha anche spiegato che, oltre ai cantieri, anche l'aumento delle corse dei treni negli ultimi anni ha contribuito ai disagi. Per questo, ha aperto a una riduzione delle corse: "Sono in corso approfondimenti per la rimodulazione e razionalizzazione dell'offerta da parte di Rfi, d'intesa con le imprese ferroviarie, gli stakeholder di settore e l'autorità di regolazione dei trasporti. Rfi ha avviato uno studio per elaborare un nuovo catalogo dell'offerta, orientato ad alleggerire la pressione sui grandi impianti più congestionati, a specializzare le linee e le stazioni".

Non ci sono ancora dettagli, ma Ciriani ha specificato che questo cambiamento dovrà "garantire lo stesso livello di connettività", e che si punterà soprattutto a ridurre il "sovraccarico della rete connesso a duplicazione dell'offerta dei servizi", ovvero (si presume) i casi in cui più di un treno percorre la stessa tratta nello stesso momento.

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