Il governo Meloni apre alla settimana lavorativa di quattro giorni
La settimana lavorativa di quattro giorni, che fino a pochi giorni fa sembrava una proposta estremista, è ufficialmente sul tavolo del governo Meloni. O almeno così sembra, a sentire le parole del ministro Urso. Il titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy ha risposto alla proposta lanciata dal segretario della Cgil, Maurizio Landini. "La settimana lavorativa di 4 giorni? Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà – ha detto in un'intervista a La Stampa – Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l'obiettivo di aumentare produttività e occupazione".
La settimana lavorativa di quattro giorni "è una delle proposte che, come Cgil, avanzeremo a metà marzo al nostro congresso – aveva detto Landini il giorno prima, sempre al giornale torinese – Di fronte alla rivoluzione tecnologica, che porta ad un aumento di profitti e produttività, si deve praticare la ridistribuzione della ricchezza e di come viene accumulata, anche attraverso la riduzione dei tempi di lavoro". Urso non ha chiuso la porta: "Dipende dalle condizioni del Paese. Abbiamo dei punti di forza e dei punti di debolezza. Di fatto l'occupazione nel nostro Paese è concentrata nel Nord invece è molto bassa al Sud e tra le donne dove dobbiamo concentrare gli investimenti".
"Se noi oggi dovessimo fare una misura di questo tipo, dobbiamo stare attenti che non diventi un incentivo all'emigrazione interna verso le grandi fabbriche del Nord che possono fare di più su questo fronte. Comunque lavoriamoci senza pregiudizi – ha precisato il ministro – la prima alleanza deve senz'altro essere con il sistema Italia, con imprese e sindacati. La seconda alleanza con i grandi Paesi industriali di Europa, innanzitutto con Francia e Germania". Insomma, il governo Meloni potrebbe considerare l'idea di favorire la settimana corta – che nel frattempo viene sperimentata, con un discreto successo, un po' ovunque – e di applicarla nei prossimi anni. Ma siamo solo all'inizio.