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Il governo Meloni alla prova della fiducia: cosa succede ora e quando andrà alla Camera e al Senato

Giorgia Meloni e il suo governo sono pronti alla prova dell’Aula: la fiducia sarà l’ultimo passaggio prima della partita dei sottosegretari e viceministri, che completeranno la squadra dell’esecutivo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni è pronto per affrontare l'Aula. La leader di Fratelli d'Italia si presenterà domani alla Camera dei deputati, dove leggerà il suo discorso programmatico e chiederà la fiducia sul nuovo esecutivo. È uno degli ultimi passaggi per rendere operativo il governo che ha giurato sabato scorso, con Meloni che si è insediata ieri a Palazzo Chigi (con la cerimonia della campanella e il saluto di Draghi). Ora, però, la neopresidente del Consiglio dovrà dimostrare di avere la fiducia del Parlamento. La maggioranza di centrodestra non è ovviamente in discussione, vista la vittoria alle elezioni del 25 settembre.

Meloni sarà il 25 ottobre alla Camera, in mattinata, per leggere il suo discorso programmatico al quale seguirà la discussione in Aula. Questo il programma diffuso dal suo staff:

Le comunicazioni di Giorgia Meloni per il voto di fiducia alla Camera inizieranno domani mattina alle 11. La discussione dalle 13 alle 17. Replica della presidente del Consiglio dalle 17 alle 17.30. Poi dichiarazioni di voto dei gruppi e dalle 19 la chiama dei deputati.

Ci saranno le dichiarazioni di voto e gli interventi dei gruppi parlamentari, poi la replica della presidente del Consiglio e il voto di fiducia con chiama uninominale. Lo stesso accadrà al Senato, a cui Meloni – molto probabilmente – trasmetterà il discorso senza leggerlo personalmente. Si svolgerà la discussione anche a Palazzo Madama, con la replica della leader di Fratelli d'Italia che arriverà quasi certamente il 26 ottobre. La fiducia, infatti, in Senato è prevista per la giornata di mercoledì.

Dopo questo passaggio, il governo dovrà completare la squadra. Servirà ancora qualche settimana e i nodi da sciogliere sono diversi: tra sottosegretari e viceministri, con deleghe più o meno pesanti, Meloni dovrà accontentare tutti, soprattutto chi non è uscito particolarmente soddisfatto dalla spartizione dei ministeri. In Parlamento, intanto, si formeranno le Commissioni, con le tempistiche che dovrebbero slittare a novembre. L'appuntamento più importante, per Meloni e il suo governo, è la legge di Bilancio da chiudere entro la fine dell'anno. Insomma, per il nuovo esecutivo è il momento di accelerare. Come Meloni, d'altronde, ha fatto capire fin dal primo momento.

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