Il Governo italiano sta con Netanyahu: “Eletto dai cittadini, assurdo paragonarlo ai terroristi”
"È del tutto inaccettabile che si mettano sullo stesso piano Hamas e Israele, i capi del gruppo terroristico che ha avviato la guerra di Gaza massacrando cittadini innocenti e i capi del governo eletto dal popolo di Israele", così il vicepremier Antonio Tajani ha commentato la richiesta di Karim Khan, procuratore capo della Corte penale internazionale, di emettere dei mandati d'arresto nei confronti del premer israeliano Benjamin Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Gallant e dei maggiori leader di Hamas, tra cui Yahya Sinwar.
"È assurdo che il procuratore abbia solo concepito questo parallelismo. In nessun modo si può solo immaginare una equiparazione del genere. Attenzione a non legittimare posizioni anti-israeliane che possono alimentare fenomeni di antisemitismo", ha aggiunto Tajani intervistato dal Corriere della Sera. Sulla posizione del governo italiano nei riguardi di Israele e del suo operato a Gaza il vicepremier dice: "no all’attacco a Rafah, siamo per il cessate il fuoco immediato e per la possibilità di fornire aiuti umanitari e di salvaguardare le vite dei civili. Ma nello stesso tempo – ricorda -difendiamo il diritto di Israele a esistere e siamo per una politica dei due popoli e due Stati." Una posizione che il ministro degli Esteri si è detto pronto a ribadire anche al suo omologo dell'Autorità nazionale palestinese, che a breve raggiungerà l'Italia.
"Noi siamo anche favorevoli a inviare nostri soldati in una possibile missione Onu sotto il comando di un Paese arabo — come è stato proposto — per preparare il campo alla nascita di uno Stato palestinese. La nostra presenza potrebbe essere molto importante, perché siamo graditi sia agli israeliani sia ai palestinesi, come lo siamo per i serbi e gli albanesi in Kosovo", ha proseguito Tajani.
Sull'Iran, "il cordoglio del governo indipendente dal giudizio politico"
Il leader degli azzurri è tornato poi sulla morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian per cui esclude, come già ribadito da Giorgia Meloni, altre cause oltre a quella dell'incidente provocato da un problema tecnico o dal maltempo. "Il nostro augurio è che chi prenderà provvisoriamente il posto del presidente e chi poi vincerà alle prossime elezioni, si impegni per la stabilità dell’area e per la pace", ha aggiunto.
Per Tajani, l'eventualità che in Iran si assista ad un cambiamento a livello politico dopo la morte di Raisi "dipenderà da quanta gente andrà a votare, come, con quali candidati. Noi non interferiamo nella campagna elettorale di un altro Paese, il nostro impegno è cercare attraverso ogni canale di far pressione perché il conflitto non si allarghi ma anzi ci sia distensione". E alle critiche per le condoglianze espresse dal governo italiano nei confronti dell'oramai ex leader di un governo che reprime i diritti, in primis delle donne, il vicepremier ha risposto così: "Le condoglianze sono dovute alle modalità drammatiche dell’incidente, sono morte persone che avevano un ruolo di governo nel loro Paese: il nostro cordoglio è indipendente dal giudizio politico sull’operato di Raisi".