Il governo istituirà un fondo per risarcire le famiglie degli studenti morti durante la scuola-lavoro
Un fondo da dieci milioni di euro per il 2023, che scenderanno a due nel 2024, per risarcire le famiglie degli studenti morti durante l'alternanza scuola-lavoro. Il governo Meloni ha intenzione di introdurre la misura nel nuovo decreto Lavoro, che arriverà in Consiglio dei ministri il primo maggio. Nel provvedimento – a cui la ministra Calderone sta lavorando dall'inizio dell'anno – ci sarà un po' di tutto: un nuovo taglio del cuneo fiscale, la riforma del reddito di cittadinanza, la modifica del decreto Dignità sui contratti a termine, gli incentivi per l'assunzione dei giovani e – appunto – l'istituzione di un fondo per risarcire le famiglie dei ragazzi e delle ragazze morti durante lo stage.
Il governo l'aveva promesso alcuni mesi fa, dopo l'ennesima vittima di un incidente durante l'orario di scuola-lavoro. Aveva fatto molto discutere il caso di Giuliano De Seta, morto sotto una lastra di metallo a settembre. La sua famiglia non ha ricevuto alcun risarcimento per via del reddito troppo alto. All'epoca il governo disse di voler introdurre sì un fondo per evitare situazioni simili, ma anche di voler rivedere il meccanismo della scuola-lavoro e tutelare la vita degli studenti. Della seconda parte del ragionamento, al momento, non c'è traccia.
All'articolo 19 della bozza del decreto Lavoro invece, che sta circolando in queste ore si legge:
1. Al fine di riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e formazione professionale e le Università, deceduti a seguito di infortuni occorsi, successivamente al 1 gennaio 2018, durante le attività formative, è istituito, presso il Ministero del lavoro delle politiche sociali, un Fondo con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro annui, a decorrere dal 2024.
Le modalità per accedere a questo fondo, che è appunto retroattivo e valido fino ai casi avvenuti nel 2018 (perciò anche quello di Giuliano De Seta), verranno stabilite nei prossimi mesi dai ministeri competenti.