Il governo ha prorogato restrizioni e divieti fino al 3 maggio
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il dpcm che proroga le restrizioni, i divieti e le limitazioni degli spostamenti a causa dell’emergenza Coronavirus. Le misure resteranno in vigore fino al 3 maggio, con una proroga che parte quindi da subito dopo Pasqua (dal 14 aprile, in particolare) e vale per altre tre settimane. Dopo la firma del dpcm Conte ha ufficializzato la decisione in conferenza stampa. La volontà del governo, su spinta del comitato tecnico-scientifico, è quella di allungare il lockdown (non totale, ricordiamo) anche per le festività previste nelle prossime settimane: il 25 aprile e il primo maggio. Il rischio, infatti, è che questi giorni di festa possano portare a nuovi assembramenti, con il timore che scatti una nuova ondata di contagio. E la fase due, dunque, sembra essere rinviata. La proroga, sottolinea infatti Conte, "vale anche per le attività produttive".
Conte incontra i capidelegazione per definire dpcm
Conte ha incontrato in mattinata i capidelegazione al governo di Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Leu, per limare il dpcm che proroga le misure di contenimento del Coronavirus, in scadenza il 13 aprile, subito dopo Pasqua. Alla videoconferenza hanno partecipato anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Proprio quest’ultimo aveva il compito di stilare la lista delle poche attività che potranno riaprire a partire da martedì. Una scelta simbolica e che riguarderà una fetta ristretta di cittadini e imprese.
Cosa riaprirà dopo il 13 aprile: da librerie a cartolerie
Le riaperture simboliche sono quelle di cartolerie e librerie e dei negozi per neonati e bambini. A loro si aggiungeranno anche alcune aziende legate alla silvicultura, come annunciato da Conte in conferenza stampa. La decisione del governo di prorogare ulteriormente le restrizioni e i divieti rispecchia il parere del comitato tecnico-scientifico, secondo cui riaprire ora sarebbe rischioso. Il timore è quello di una seconda ondata dell’epidemia, che potrebbe diffondersi anche in altre Regioni oltre a quelle già maggiormente colpite. Motivo per cui la linea che gli scienziati suggeriscono di seguire è quella della prudenza, evitando spostamenti e assembramenti da parte dei cittadini almeno per un altro po’.
La task force per la fase 2 presieduta da Colao
Conte annuncia anche la nascita di una task force per la fase due, quella di riapertura graduale. Un lavoro che “è già partito, non possiamo aspettare che il virus sparisca dal nostro territorio. Servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il gruppo di lavoro è già nato, con il decreto che istituisce la nascita di un comitato di esperti che affiancherà il comitato tecnico-scientifico durante la fase due. Verrà presieduto da Vittorio Colao e ne faranno parte Enrico Giovannini, Mariana Mazzucato, Emiliano Moretti.