Il governo ha nominato il generale Figliuolo commissario all’emergenza in Emilia-Romagna
Il governo aveva già diffuso la notizia, tanto che il primo sopralluogo è già avvenuto la scorsa settimana, ma ora è ufficiale: il generale Figliuolo è stato nominato commissario straordinario per la ricostruzione dopo l'alluvione in Emilia-Romagna. Il governo, riunito questa sera in Consiglio dei ministri, ha deliberato la decisione su proposta della presidente Meloni: il commissario all'emergenza resterà in carica fino al 30 giugno 2024. Un anno, per il generale Figliuolo, per gestire l'uscita dall'emergenza in cui sono piombati centinaia di comuni in Emilia-Romagna, e anche in parte di Marche e Toscana.
Il centrosinistra ha accolto negativamente la decisione del governo, visto che il candidato naturale al ruolo – soprattutto secondo i dem – era il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Ma i toni sono ovviamente cambiati nei giorni successivi: tutti hanno promesso massima collaborazione nella ricostruzione dei territori colpiti dall'alluvione, in primis il presidente del Partito Democratico, che ha visto il generale Figliuolo durante la sua prima visita.
"Ho sorvolato con il presidente Bonaccini le aree colpite – ha detto al termine della visita, all'inizio della settimana – Vedere questo territorio che porta ancora cicatrici, e in molte parti l'operosità dei concittadini emiliano-romagnoli ha messo a posto tanto, vederlo sfregiato e così lesionato mi provoca forti sentimenti emotivi".
Figliuolo ha dedicato un pensiero agli sfollati, alle vittime e a chi sta soffrendo. Ha anche spiegato di attendere la formalizzazione dell'incarico, che è arrivata appunto questa sera, e di essere pronto a cominciare a lavorare. Il governo ha promesso di stanziare molti fondi per la ricostruzione, ma il primo decreto è stato sostanzialmente un buco nell'acqua. Insomma, non basta una nomina: il generale Figliuolo avrà bisogno di risorse per intervenire e permettere ai territori di uscire dall'emergenza.