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Il governo ha approvato il disegno di legge sull’accordo per i centri per migranti in Albania

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per ratificare l’accordo sui centri per migranti in l’Albania, che dovrà poi passare al vaglio delle Camere.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Consiglio dei ministri, riunito oggi a Palazzo Chigi, ha dato l'ok al disegno di legge per ratificare l'accordo con l'Albania: un protocollo che prevede la costruzione di due centri per migranti  territorio albanese, al cui interno però vigerà giurisdizione italiana. Nelle strutture saranno portati i migranti intercettati e soccorsi nel Mediterraneo dalle autorità italiane in acque internazionali e avranno una capienza massima di tremila persone.

Dopo il via libera del Cdm la parola passerà al Parlamento. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nei giorni scorsi era intervenuto alla Camera per assicurare che il testo,  firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama durante la visita del premier albanese a Roma lo scorso 6 novembre, sarebbe passato per il vaglio parlamentare, a differenza di quanto era apparso in un primo momento.

La costruzione dei due centri e tutti i costi di gestione spetteranno all'Italia. Un centro servirà per la prima accoglienza, mentre in un secondo saranno detenute le persone in attesa di rimpatrio, che vi potranno rimanere fino a un massimo di 18 mesi, e "i richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera, cioè persone non vulnerabili provenienti da Paesi sicuri o migranti che abbiano presentato domanda d'asilo e abbiano ricevuto un diniego". Questi ultimi potranno restare per un massimo di 28 giorni.

"Non ci sono controindicazioni in relazione al patto che l'Italia ha siglato con l'Albania in tema di immigrazione", ha commentato oggi il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano conto della accuse rivolte dall'opposizione e da diverse organizzazioni che si occupano dei diritti umani dei migranti. "Si tratta di una innovazione che vede il nostro Paese protagonista. È del tutto aderente sia al diritto internazionale che a quello europeo. Vediamo se può essere di esempio per dare risposte concrete in tema di accoglienza", ha poi aggiunto il titolare del Viminale.

Concludendo che dall'Europa si guarda con favore a questo tipo di accordi: "Ci fa piacere che l'Europa guardi con interesse a questo progetto italiano". Il riferimento è ad alcune dichiarazioni rilasciate oggi dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che in visita in Italia ha detto: "Sull'immigrazione noi non dobbiamo parlare solo con noi stessi ma anche con dei Paesi terzi, vicini, con i quali parlare di investimenti, sviluppo ma anche dei flussi e dell'aiuto che possiamo fare insieme per evitare più perdite di vita nel mare".

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