Il governo è pronto a trattare con Bruxelles: stasera vertice sulla manovra a Palazzo Chigi
Il governo sembra essere disposto a trattare con la Commissione europea e questa sera, al vertice sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, insieme al premier Giuseppe Conte e al ministro dell'Economia Giovanni Tria, discuteranno delle misure da limare e delle proposte da avanzare a Bruxelles. Nella serata di ieri, ad aprire uno spiraglio è stato il leader del Carroccio dichiarando: "Penso nessuno sia attaccato a quello, se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6… non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza".
"Noi faremo di tutto per applicare buon senso e ragionevolezza, non vogliamo litigare con nessuno ma chiediamo solo di poter fare quello che gli italiani ci chiedono. Il Parlamento è sovrano, c'è una manovra che viene giudicata e bocciata ancor prima che il Parlamento l'approvi. Siccome siamo una repubblica parlamentare, se il Parlamento apporterà modifiche, miglioramenti, cambiamenti, su quello nessuno potrà dir nulla. Sarebbe auspicabile che, prima di promuovere o bocciare, si aspettasse la manovra come il Parlamento, che rappresenta gli italiani, l'approverà, e so che in Parlamento ci sono tante proposte, emendamenti, suggerimenti. Mi auguro che da Bruxelles non arrivi nessuna scelta prima che il Parlamento approvi la manovra", aggiunge Salvini.
Dello stesso avviso appaiono anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle: "Conte ha tutto il nostro sostegno. Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c’è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini", hanno dichiarato fonti pentastellate. Nella giornata di sabato 24 novembre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e durante la cena organizzata è stato affrontato l'argomento legge di bilancio. Il premier Conte avrebbe dichiarato di essere disposto a modificare i parametri del Del e sostenuto che il 2,4% di rapporto deficit-Pil proposto non sarebbe intoccabile.
Per quanto riguarda i due provvedimenti cuore della manovra finanziaria, l'esecutivo assicura che non verranno né modificati né procrastinati: quota 100 partirà a febbraio e si rivolgerà a una platea di 600.000 potenziali beneficiari, ha sottolineato Matteo Salvini. In relazione al reddito di cittadinanza, per Salvini "l'importante è legare la misura al mondo del lavoro, assolutamente al reingresso nel mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza si potrebbe anche legare direttamente alle imprese: ci sono allo studio diverse opzioni".