Il governo dichiara lo stato d’emergenza nazionale per i migranti per 6 mesi
Come era stato anticipato nelle scorse ore il governo ha deliberato lo stato d'emergenza nazionale per i migranti. Su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, il Consiglio dei ministri di oggi ha dichiarato lo stato d'emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo.
La misura, sostenuta da un primo finanziamento di 5 milioni di euro, avrà la durata di 6 mesi. "Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea".
"Abbiamo la necessità di aiutare le regioni perché si rischia di mandare il sistema al collasso", ha spiegato ancora Musumeci.
"Sono stato in contatto con il ministero dell'Interno, ho sentito Piantedosi. La Regione sta facendo la propria parte al massimo e continuerà a farla. Credo che siamo alla vigilia della dichiarazione dello stato d'emergenza", aveva anticipato anche il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
"Giudico positivamente la dichiarazione da parte del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza sulle migrazioni. È giusto che il Ministero dell’Interno e le istituzioni possano avere poteri speciali per affrontare e gestire un fenomeno complesso, destinato a non esaurirsi nel breve periodo e che sta mettendo a dura prova alcune Regioni del Sud, come la Calabria", ha scritto in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
"Dopo la tragedia di Steccato di Cutro, ho avuto modo di confrontarmi con i ministri competenti, a partire dal ministro Matteo Piantedosi, in merito alle difficoltà oggettive che riscontrano i Comuni calabresi meta di migliaia di arrivi irregolari. Penso al caso più eclatante, quello di Roccella Jonica, Comune in prima linea nell'accoglienza di flussi migratori di enormi dimensioni. Lo stato di emergenza consentirà a tutte le strutture dello stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per avere a disposizione gli strumenti indispensabili a garantire sempre e in modo strutturale la prima accoglienza per i migranti che arrivano nel nostro Paese, e dunque nella nostra Regione".
"Bene ha fatto il governo Meloni – ha detto ancora Occhiuto – a mettere in campo una misura indispensabile per incidere in processi spesso non gestibili con l’amministrazione ordinaria. Nel complesso, l’Italia sta fronteggiando praticamente da sola un’emergenza gravissima, che nei mesi estivi è destinata ad acuirsi. Il mio auspicio è che questa volta l’Europa concorra concretamente ad affrontare le migrazioni in maniera solidale, e soprattutto attraverso nuovi ed efficaci mezzi di soccorsi in mare e contestualmente di ricollocamento dei migranti tra i diversi Paesi dell’Ue".
Gli arrivi dei giorni scorsi hanno messo a dura prova la capienza dell'hotspot dell'isola di Lampedusa, dove le barche continuane ad arrivare, soprattutto dalla rotta tunisina. Oggi il mare è mosso, e non ci sono registrati nuovi ingressi, ma pesano gli approdi precedenti: 1700 in 48 ore. Nell'hotspot ci sono attualmente 1.600 migranti, quattro volte la capienza. In serata è previsto il trasferimento di circa 400 persone con il traghetto di linea per Porto Empedocle e la prefettura sta pianificando il progressivo alleggerimento della struttura di contrada Imbriacola.
Il cattivo tempo ha reso complesse le operazioni di salvataggio dei due barconi in area ionica da parte della Guardia costiera dove si trovano circa 1.100 migranti. Nave Peluso dopo avere trasportato 108 persone a Catania, è tornata nel tratto di mare a Sud-Est della Sicilia per portare soccorso al peschereccio con altre 700 persone e trainarlo nel capoluogo etneo con arrivo previsto nella notte.
Quanti sono i migranti sbarcati dall'inizio dell'anno
Secondo i dati del Viminale dall'inizio dell'anno a oggi sono 31.292 i migranti sbarcati sulle coste italiane, poco meno del quadruplo dei 7.928 sbarcati nello stesso periodo dell'anno passato; due anni fa, tra l'1 gennaio e l'11 aprile i migranti sbarcati erano stati 8.505. Sono alcuni dei dati contenuti nel ‘cruscotto statistico immigrazione' aggiornato online – alle ore 8 di oggi – del ministero dell'Interno. Dopo una relativa pausa di alcuni giorni, gli arrivi sono tornati ad essere numerosi: 3.002 in soli cinque giorni, con un picco di 1.389 venerdì 9 aprile.
Con riferimento alla nazionalità dichiarata al momento dello sbarco, il 17% dei migranti sbarcati dall'inizio dell'anno proviene dalla Costa d'Avorio (5.204 in dettaglio), il 13% dalla Guinea, l'11% dal Pakistan, l'8% dall'Egitto, il 7% dalla Tunisia e il 7% dal Bangladesh. Al 3 aprile, i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono 3.038: erano stati 14.044 in tutto il 2022 e 10.053 in tutto il 2021.