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Il governo di Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia anche al Senato

Il Senato ha approvato la fiducia al nuovo governo Meloni. Con questo voto, si concludono i passaggi istituzionali per la nascita del governo: è definitivamente in carica con l’appoggio del Parlamento. La fiducia è arrivata dopo quattro ore di dibattito e una replica della stessa Meloni.
A cura di Luca Pons
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Anche il Senato ha dato la fiducia al governo Meloni, dopo il voto alla Camera di ieri. Arriva al termine, così, il percorso di nascita del governo: ora è pienamente legittimato dal Parlamento. Per completare la squadra dell'esecutivo mancano solo sottosegretari e viceministri, che saranno decisi nei prossimi giorni.

Il voto nell'aula di Palazzo Madama ha seguito le aspettative: 115 senatori hanno votato a favore e 79 contro, dividendosi lungo le linee di maggioranza e opposizione. La ‘chiama' dei parlamentari per il voto è arrivata dopo una discussione di oltre quattro ore, che è iniziata alle 13 e ha visto 34 interventi.

La discussione in Senato e la replica di Giorgia Meloni

Oggi, a differenza di quanto accaduto ieri, la presidente del Consiglio non ha pronunciato il suo discorso programmatico. Dopo l'intervento alla Camera, infatti, il testo del discorso era stato depositato al Senato, che così è stato formalmente informato sulle intenzioni del governo. Meloni, però, ha comunque replicato alla discussione generale dei senatori.

Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ha ripreso alcuni punti già citati ieri. Ha affermato che "il tema dell'energia è una nostra grande priorità", sostenendo che per intervenire in modo efficace sulla crisi energetica si debba "fermare gli speculatori" e varare "misure che liberino l'Italia da una dipendenza energetica", tenendo conto degli "obiettivi europei di potenziamento degli impianti rinnovabili".

Altro tema toccato da Meloni è stata la pandemia: "Diamo valore alla scienza: per questo non la scambiamo con la religione. Abbiamo contestato che [nella gestione del Covid da parte dei governi Conte e Draghi] si scambiasse la scienza con la religione. Non riprenderemo quella linea, la scienza non è una scelta politica".

Su un altro degli argomenti emersi oggi, la proposta della Lega di alzare il tetto contante a 10mila euro, la presidente del Consiglio ha risposto: "Non c'è correlazione fra l'intensità del limite al contante e la diffusione dell'economia sommersa. Ci sono Paesi in cui il limite non c'è e l'evasione è bassissima. Sono parole di Piercarlo Padoan, ministro dei governi Renzi e Gentiloni, governi del Pd", per questo "metteremo mano al tetto al contante".

Tra gli interventi di senatrici e senatori durante la discussione, c'è stato anche quello di Ilaria Cucchi, di Alleanza Verdi Sinistra. "Lo Stato è assente nelle carceri, agenti e detenuti sono abbandonati dallo Stato, che preferisce metterli gli uni contro gli altri invece che fare le riforme necessarie", ha detto Cucchi, che ha denunciato come il sistema penitenziario, in Italia, veda il carcere come discarica sociale. Per questo, ha detto di accogliere con piacere "ogni riforma del codice penale che lasci il carcere come ultima ratio".

Anche a lei ha risposto Meloni: "Ieri ho citato i 71 suicidi in carcere avvenuti quest'anno, ma noi due la pensiamo diversamente su come risolvere il problema. Per me la soluzione non è, come è stato fatto negli ultimi anni, la depenalizzazione,. Perché bisogna che chi sceglie le cose sbagliate si prenda le sue responsabilità".

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