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Il Governo ci pensa: accorpare le Regioni

La conferma arriva dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che precisa: “La discussione sulle Regioni la facciamo, ma non interferisca con il percorso rapido della riforma costituzionale”.
A cura di Redazione
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Non sarà con il disegno di legge per ridurre a 12 le Regioni italiane (che è già stata presentata alla Camera dei deputati e porta la firma del deputato del Partito Democratico Roberto Morassut e del suo collega senatore Ranucci, con la dicitura “Modifica dell’articolo 131 della Costituzione, concernente la determinazione delle regioni italiane”), ma certamente il Governo è intenzionato a rivedere la struttura, le competenze e la determinazione territoriale delle Regioni italiane. La conferma di quanto già si vociferava tra i soliti ben informati arriva direttamente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio che, nel corso di una intervista a Repubblica, spiega di essere “convinto” della necessità di accorpare le Regioni. L’esponente democratico parte sostanzialmente dall’analisi dei limiti attuali della pubblica amministrazione che “deve funzionare bene” anche attraverso il raccordo delle Regioni con gli altri servizi pubblici. Poi rivela che il Governo sta pensando ad una proposta organica, con una discussione che però non interferirà “con il percorso rapido della riforma costituzionale”.

Certo è che l’esempio della riforma delle province non depone completamente a favore della “ricostruzione” del sottosegretario, il quale ribatte: “Non è il caos. Abbiamo voluto un cambiamento vero. Se fosse stata una riformetta non ci sarebbero stati problemi né crisi di rigetto. Invece quell'ente trasformato in una agenzia di servizi per i Comuni e per le Regioni, dovrà alleggerirsi di personale e compiti inutili. Il taglio è profondo, ma per i compiti che affidiamo loro, le scuole e le strade, i soldi ci sono”.

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