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Il governo chiude i Ministeri al Nord. E la Lega protesta

Lo ha comunicato ieri il Ministro Giarda, rispondendo a un’interrogazione dell’Idv. Calderoli: “Ennesimo schiaffo al Nord”.
A cura di Alfonso Biondi
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Bossi e Calderoli

La favola dei ministeri al Nord è terminata con l'insediamento del governo Monti. Ieri, nel rispondere a un'interrogazione dell'Italia dei Valori alla Camera, il Ministro per i Rapporti col Parlamento Piero Giarda ha comunicato all'Assemblea che le sedi distaccate dei ministeri della Semplificazione e delle Riforme nella Reggia di Monza "sono state entrambe chiuse con la nascita del governo Monti".

Niente più Ministeri al Nord- Il Ministro ha aggiunto che, a causa dell'apertura di tali sedi, lo scorso 9 novembre la Presidenza del Consiglio è stata condannata per comportamento antisindacale dal Tribunale di Roma; il 9 febbraio, poi, la stessa Presidenza ha rinunciato a ricorrere contro tale decisione, anche perché nel frattempo era cessata l'operatività delle sedi. Giarda ha spiegato che si è provveduto a ritirare gli immobili che erano stati a messi a disposizione delle sedi, che sono state dismesse le utenze e che l'immobile che ospitava le sedi distaccate della Semplificazione e delle Riforme è stato riconsegnato al proprietario. Il Ministro ha anche precisato che "nessuna unità di ruolo di comando o comandata ha mai preso servizio presso le sedi distaccate dei dicasteri" e che Palazzo Chigi ha dato esecuzione alla sentenza del Tribunale dopo aver sentito le organizzazioni sindacali.

Calderoli: "Guerra senza quartiere"- E le proteste del Carroccio, ovviamente, non si sono fatte attendere. Il coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord Roberto Calderoli, in una nota, ha accusato il governo di prendere a schiaffi il Nord del Paese, "privandolo di quella minima rappresentatività derivante dai ministeri decentrati di Monza". Poi l'attacco frontale al Presidente del Consiglio, accusato di rinnegare pubblicamente le proprie origini, perché pur essendo "nato in provincia di Varese e residente a Milano", "a precisa domanda della stampa dichiara di abitare a Roma e a Bruxelles". Infine, constatata l'ennesima offesa ai "popoli del Nord",il classico ‘annuncio propagandistico in stile Lega: "D'ora in poi sarà guerra senza quartiere".

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