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Il governo cancella definitivamente il controllo della Corte dei Conti sul Pnrr, il dl Pa è legge

Il Senato ha approvato il decreto Pa del governo Meloni: 103 voti favorevoli e 72 voti contrari, più un astenuto. Uno dei contenuti principali del decreto è una norma sul Pnrr: salta il controllo concomitante della Corte dei conti sul Piano. Sparisce anche la parola “razza” dai documenti pubblici.
A cura di Luca Pons
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È arrivato anche il via libera del Senato al decreto legge sulla Pubblica amministrazione, o dl Pa: a Palazzo Madama hanno votato favorevolmente 103 senatori, i contrari sono stati 72 e uno si è astenuto. L'ok della Camera era arrivato circa due settimane fa. Approvate norme sui concorsi pubblici e l'assunzione dei giovani laureati, ma anche la proroga dello scudo erariale e lo stop del controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr. Ora l'organo non potrà controllare l'attuazione dei progetti finanziati con il Piano, ma potrà intervenire solamente a posteriori. Alessandro Alfieri, responsabile Pnrr del Pd, ha detto a Fanpage.it che con questa manovra il governo "ha rischiato di aprire un conflitto istituzionale" e ha fatto "perdere ulteriore tempo".

Gli altri contenuti: concorsi pubblici e parola "razza" nei documenti della Pa

Il testo prevede anche che nei concorsi pubblici, fino al 2026 – ultimo anno per l'attuazione del Pnrr – non ci sarà l'obbligo di effettuare l'esame orale e sarà applicata una nuova divisione territoriale. Ovvero, chi si candida dovrà comunicare per quale Regione si sta presentando. Ci potranno essere spostamenti da una Regione a un'altra (confinante) solo in casi particolari. Una quota del 15% dei posti sarà inoltre riservata ai volontari che hanno fatto il Servizio civile universale.

In più, con l'entrata in vigore della legge, è ufficiale che sarà rimossa la parola "razza" dai documenti pubblici. In tutti gli atti della pubblica amministrazione, sarà sostituita dal termine "nazionalità". La proposta è stata approvata da tutti i partiti, anche se Fratelli d'Italia ha obiettato che potrebbe creare problemi nei documenti in cui si parla di animali.

Infine, tra i vari provvedimenti c'è anche la proroga dello scudo erariale per i funzionari pubblici: fino al 30 giugno 2024, sindaci e altri dipendenti pubblici saranno esentati dalle responsabilità in caso di danni economici alle amministrazioni di cui fanno parte, se prendono una decisione. Lo scudo era stato inserito dal governo Conte per facilitare la gestione della pandemia da Covid-19, poi prorogato dal governo Draghi. I funzionari saranno ritenuti responsabili dei danni erariali solo in caso di dolo.

Opposizioni all'attacco, Pd: "Siete allergici ai controlli di legalità"

Nel confronto in Aula non sono mancati i momenti di scontro. Il testo "rafforza i nostri dubbi sulla vostra capacità di far funzionare meglio la macchina dello Stato", ha detto il senatore del Pd Dario Parrini durante le dichiarazioni di voto. "Questo decreto non mette la Pa in condizione di affrontare gli impegni ordinari, quindi men che meno la pone all'altezza del più grande obiettivo strategico del momento: spendere completamente, bene e in tempo i fondi del Pnrr". E sulla Corte dei Conti, la stretta indica " da una parte il tentativo di individuare capri espiatori su cui scaricare la colpa dei flop che sono frutto della vostra pochezza e dall'altra parte una inquietante allergia ai controlli di legalità, come se i controlli fossero un fastidio".

Anche Mariolina Castellone, vicepresidente M5s del Senato, è intervenuta: "Chiamo questo provvedimento ‘Decreto fallimento', perché avreste dovuto potenziare la Pa e invece avete certificato il vostro fallimento nella gestione del Pnrr. Lo avete certificato quando avete deciso di silenziare il controllo concomitante della Corte dei conti, con un blitz notturno. La cosa più surreale è che negli archivi del Senato c'è un vostro ddl a firma Fazzolari, un vostro sottosegretario, che voleva potenziare il controllo che oggi state abolendo".

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha celebrato l'approvazione da parte dell'Aula: "Un importante tassello, che si aggiunge al lavoro di semplificazione, modernizzazione e rafforzamento della pubblica amministrazione", l'ha definito. "Dimostriamo ancora una volta di essere il governo del fare e del fare bene".

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