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Il governo blocca il servizio civile per rifugiati e richiedenti asilo

“Lo scorso Governo aveva avviato il progetto ‘Integr-Azione’ utilizzando 18 milioni di euro dei fondi europei del programma Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami); quindi senza oneri per le il bilancio dello Stato. Dopo l’avvio per i primi 192 ragazzi, quest’anno ci sarebbe stata l’opportunità per altri 2880. Invece lo scorso 2 ottobre è stato comunicato che quei soldi sono stati bloccati dal Viminale”, denuncia l’onorevole Giuditta Pini.
A cura di Charlotte Matteini
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Il ministro dell'Interno Matteo Salvini cancella il servizio civile per i rifugiati politici. A denunciarlo è Giuditta Pini, deputata del Partito Democratico che ha presentato un'apposita interrogazione parlamentare al Viminale sul tema: "Vogliamo sapere perché il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha deciso di cancellare il servizio civile per i ragazzi che hanno ottenuto lo status di rifugiati politici”, spiega Pini.

“Lo scorso Governo aveva avviato il progetto ‘Integr-Azione' utilizzando 18 milioni di euro dei fondi europei del programma Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami); quindi senza oneri per le il bilancio dello Stato. Dopo l’avvio per i primi 192 ragazzi, quest’anno ci sarebbe stata l’opportunità per altri 2880. Invece lo scorso 2 ottobre è stato comunicato che quei soldi sono stati bloccati dal Viminale. È incomprensibile e assurdo, o meglio si capisce il disegno di ghettizzazione e smantellamento dell’integrazione in questo paese” aggiunge l'onorevole Giuditta Pini.

Il progetto Integr-Azione prevedeva la possibilità per i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale di accedere ad alcuni dei 53.363 posti di servizio civile disponibili nel 2018. Stante la decisione del Viminale, però, l'esperienza non proseguirà e dunque le quasi 3 mila persone in attesa non potranno prendere parte al progetto.

“Vogliamo anche sapere come il Governo utilizzerà quei fondi non spesi, come intende avviare nuovi percorsi di integrazione con gli immigrati regolari e i rifugiati politici, perché pensiamo che con questa scelta, chiaramente politica, Salvini e la maggioranza renderanno più costosa e difficile l'integrazione in Italia”, conclude la deputata del Partito Democratico.

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