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Il governo alla prova del Mes, cosa può succedere venerdì e quali sono gli scenari

Tra pochi giorni il testo unico sulla ratifica del Mes dovrebbe arrivare in Aula alla Camera per essere votato, ma la maggioranza è divisa e vuole prendere tempo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il centrodestra non ha idea di cosa fare sul Mes. Ma una soluzione a questo punto va trovata, e pure in fretta. Il testo unico che prevede la proposta di ratifica dovrebbe arrivare in Aula alla Camera venerdì, il 30 giugno. Il governo e i leader di maggioranza non hanno ancora deciso come affrontare la questione, rinviando il confronto sul tema a domani, giornata nella quale dovrà riunirsi il Consiglio dei ministri per approvare il disegno di legge sul nuovo codice della strada. Nella maggioranza le posizioni sono abbastanza chiare: la Lega dice assolutamente no alla ratifica, Fratelli d'Italia prende tempo e Forza Italia invita a ragionare soprattutto in chiave europea.

Il disegno di legge che arriverà in Aula su proposta delle opposizioni dovrebbe essere discusso venerdì, previo via libera della conferenza dei capigruppo che si terrà mercoledì pomeriggio. Qui c'è il primo nodo, che porta a sua volta al primo scenario: posticipare la discussione sul Mes a settembre, attraverso un'escamotage regolamentare che permette – anche per via del calendario molto fitto in estate – di rinviare l'esame del testo di qualche mese. Questo permetterebbe al centrodestra di prendere tempo, e soprattutto al governo di mettere il Mes sul piatto di una trattativa in Europa.

Per procedere in questa direzione, però, bisogna innanzitutto accettare di ratificarlo – qui la Lega, pur con imbarazzo del ministro Giorgetti, continua a dire no – e poi capire se a Bruxelles c'è qualcuno che vuole giocare a questo gioco. Ci sono diverse questioni in ballo: la riforma del patto di stabilità, le modifiche al Pnrr, l'eterno tema migranti. Non è chiaro se e cosa si voglia ottenere in cambio della ratifica, ma la riunione dell'Eurogruppo di settembre potrebbe essere decisiva per strappare una contropartita ritenuta adeguata.

In alternativa, la maggioranza può decidere di far arrivare il testo di ratifica in Aula. In questo caso si aprirebbero due scenari: i parlamentari di centrodestra possono decidere di bocciare il disegno di legge, con conseguenze politiche in Europa tutte da valutare; oppure i deputati di maggioranza possono evitare di partecipare al voto come fatto in commissione, lasciando che siano alcune opposizioni – Partito Democratico, Azione, Italia Viva e +Europa – ad approvare il testo con l'astensione del Movimento 5 Stelle. Molti parlamentari di centrodestra dovrebbero anche porsi in missione, per evitare di essere conteggiati nel numero legale e abbassare la maggioranza. In questo modo – non certo il più semplice – il problema sarebbe rinviato al Senato e a data da destinarsi. Certo sul Mes, prima o poi, anche il centrodestra dovrà prendere una decisione.

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