video suggerito
video suggerito
Cecilia Sala arrestata in Iran

Il governo al lavoro per Cecilia Sala, mentre l’Ambasciata d’Iran chiede di “accelerare la liberazione di Abedini”

Si è concluso a Palazzo Chigi il vertice sul caso di Cecilia Sala, presieduto da Giorgia Meloni con Tajani, Nordio, Mantovano e i vertici dell’intelligence. Ribadita la linea dura per ottenere la liberazione della giornalista, con il rafforzamento delle pressioni diplomatiche sull’Iran.
A cura di Francesca Moriero
545 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È terminato, dopo quasi un'ora, il vertice sul caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta nel carcere di Evin, in Iran, dallo scorso 19 dicembre, convocato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Subito dopo, la leader di Fratelli d'Italia ha ricevuto la madre della giornalista per un breve colloquio privato durante il quale le ha ribadito che il governo intende fare ogni sforzo per riportare a casa la figlia.

Al vertice di Palazzo Chigi hanno preso parte, oltre alla premier, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i vertici dei servizi di intelligence. L’obiettivo: intensificare gli sforzi per ottenere la liberazione della giornalista.

Tajani convoca l'ambasciatore iraniano a Roma

La pressione diplomatica dell’Italia sull’Iran si fa sempre più forte. Tajani ha convocato l’ambasciatore iraniano Mohammad Reza Sabouri alla Farnesina, mentre gli Stati Uniti, attraverso una comunicazione ai giudici di Milano, insistono affinché il cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato il 16 dicembre a Malpensa, resti in carcere. “Deve rimanere sotto custodia”, ribadiscono gli americani.

Il tweet dell'ambasciata iraniana

In un post su X (ex Twitter), l’ambasciata iraniana a Roma ha dichiarato che l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma, Mohammad Reza Sabouri ha incontrato Riccardo Guariglia, segretario generale del ministero degli Esteri italiano: “In questo amichevole colloquio", si legge "si è discusso e scambiato opinioni sul cittadino iraniano Mohammad Abedini, detenuto nel carcere di Milano con false accuse e della Signora Cecilia Sala, cittadina italiana, detenuta in Iran per violazione delle leggi della Repubblica islamica dell'Iran. L'ambasciatore del nostro Paese ha annunciato in questo incontro che sin dai primi momenti dell'arresto della signora Sala, secondo l'approccio islamico e sulla base di considerazioni umanitarie, tenendo conto del ricorrente anniversario della nascita di Cristo e dell'approssimarsi del nuovo anno cristiano, si è garantito l'accesso consolare all'ambasciata italiana a Teheran, sono state inoltre fornite alla signora Sala tutte le agevolazioni necessarie, tra cui ripetuti contatti telefonici con i propri cari e ci si aspetta dal governo italiano, che reciprocamente oltre ad accelerare la liberazione del cittadino iraniano detenuto vengano fornite le necessarie agevolazioni assistenziali di cui ha bisogno".

Le opposizioni: "Sala deve essere liberata in fretta"

Matteo Renzi ha esortato il governo a unire gli sforzi: "Chiedo alla presidente Meloni di convocare immediatamente un incontro con i leader di maggioranza e opposizione. Siamo pronti a collaborare, perché la situazione è più grave di quanto si sia percepito finora".

Anche Elly Schlein, leader del Partito Democratico e Peppe Provenzano, responsabile Esteri del PD, hanno lanciato un appello: "Cecilia Sala deve essere liberata e riportata a casa. È una priorità assoluta. Le sue condizioni di detenzione sono inaccettabili. Chiediamo al governo di condividere con tutte le forze politiche le iniziative intraprese, nel rispetto della delicatezza della vicenda".

Cecilia Sala: “Dormo per terra, mi hanno tolto anche gli occhiali”

Da 14 giorni, Cecilia Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, è detenuta nel famigerato carcere di Evin a Teheran. Le sue condizioni di reclusione preoccupano profondamente: è costretta a vivere sotto una luce accesa 24 ore su 24, in isolamento. Nella minuscola cella in cui è rinchiusa, come ha raccontato la stessa Sala in una breve telefonata ai genitori e al compagno, nel giorno di Capodanno, la giornalista dorme sul pavimento con solo due coperte. Una per ripararsi dal gelo che avvolge il carcere di Evin. Le sono stati tolti anche gli occhiali da vista. Sala non ha ricevuto alcun pacco inviato sabato dall’ambasciata italiana alle autorità iraniane, come era stato invece reso noto da Tajani, contenente prodotti per l’igiene personale, quattro libri e una mascherina per schermarsi dalla luce costante. Questi dettagli hanno spinto il governo italiano a rafforzare gli sforzi diplomatici e strategici per riportarla a casa.

La giornalista italiana è riuscita a contattare la sua famiglia il primo gennaio, ma l’ambasciatrice italiana non ha potuto incontrarla di persona dal 27 dicembre.

545 CONDIVISIONI
18 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views