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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Il governatore ligure Giovanni Toti ai domiciliari vuole incontrare Matteo Salvini

“Vedo come una liberazione poter ridare la parola agli elettori…. ma la Presidenza non è un bene personale…Nei prossimi giorni, con il permesso dei magistrati, tornerò ad incontrarmi con gli amici del movimento politico, gli alleati… E le scelte che faremo saranno per il bene della Liguria”. Lo scrive Giovanni Toti, che ha chiesto di incontrare anche Matteo Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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Giovanni Toti, ai domiciliari da oltre due mesi con l'accusa di corruzione, vuole incontrare Matteo Salvini. Il governatore ligure ha chiesto di vedere, oltre al ministro delle Infrastrutture, anche i due assessori regionali Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. Il suo avvocato difensore, Stefano Savi, ha presentato l'istanza al giudice di Genova, che dovrà esprimersi a riguardo. Toti ha parlato degli incontri richiesti in una lettera al suo legale, spiegando di aver bisogno di un confronto con colleghi e alleati politici per decidere il da farsi all'indomani della decisione del Tribunale del Riesame di non revocare gli arresti domiciliari.

"È chiaro che oggi per me la poltrona di Presidente è maggiormente un peso che un onore. Forse sarebbe stato più facile, fin da subito, sbattere la porta, con indignazione, al solo sospetto… Non mi spaventa rinunciare ad un ruolo a cui pure sono legato. Vedo come una liberazione poter ridare la parola agli elettori…. ma la Presidenza non è un bene personale…Nei prossimi giorni, con il permesso dei magistrati, tornerò ad incontrarmi con gli amici del movimento politico, gli alleati… E le scelte che faremo saranno per il bene della Liguria", si legge.

Il governatore si è soffermato anche sulla decisione dei magistrati, per cui è necessario che Toti rimanga ai domiciliati: "Per tranquillizzare i giudici del Riesame, che ritengono io non abbia capito il reato commesso e dunque lo possa reiterare, vorrei essere chiaro: ho capito benissimo cosa mi viene addebitato. Per i magistrati sarebbe reato essermi interessato ad un pratica, pure se regolare, perché interessava ad un soggetto che ha versato soldi al nostro movimento politico, pure se regolarmente".

Poi aggiunge: "Per paradosso, vuol dire che se mi fossi interessato alla stessa pratica di un imprenditore che non ci ha mai sostenuto, non sarei stato corrotto. E se l'imprenditore avesse finanziato un movimento politico di cui così poco stimava la politica e i leader, tanto da non parlargli neppure dei suoi progetti, non sarebbe stato un corruttore. Mi si perdoni, ma pur capendo, non sono d'accordo. Pur avendo confermato ai magistrati punto per punto quanto accaduto, senza nascondere nulla. E tuttavia la reiterazione di quel reato resta impossibile".

Per quanto riguarda l'incontro richiesto con Salvini, questo potrebbe avvenire già la prossima settimana, in quanto secondo l'agenda del vicepremier si dovrebbe trovare a Genova il 15 luglio. Nulla è ancora definito, però, e bisognerà aspettare il via libera del giudice.

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