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Il giorno del Napolitano-bis: si commuove e striglia i partiti (DIRETTA)

“‘Senza riforme non esiterò a trarre le conseguenze davanti al Paese”. Il rieletto Capo dello Stato ha giurato alla Camera. Durissimo il passaggio sui partiti, che pur in presenza di una grave crisi economica non hanno saputo dare risposte.
A cura di Redazione
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napolitano

17.42 -"Viva l'Italia" così il Capo dello Stato chiude il suo giuramento. 

17.40 – Napolitano conclude il suo intervento rivolgendosi alle forze politiche: "inizia per voi parlamentari un lungo cammino da seguire con passione e umiltà".

17.38 – Napolitano: Io potrò essere fattore di coagulazione, ma tutte forze politiche si prendano responsabilità".

berlusconi applaude

17.36- Napolitano: "Il fatto che in Italia siano viste come orrore le intese tra partiti è un segno di regressione".

17.33 – Napolitano chiede "intese per far nascere governo e dare soluzioni condivise a problemi comuni. Basta fazioni, ora sono necessari soluzioni. Ci vuole governo con maggioranza in entrambe Camere".

17.31 – Napolitano si commuove ancora raccontando il suo ingresso alla Camera da deputato, a 28 anni

17.29 – Napolitano si rivolge indirettamente al M5S  che "ha mostrato di volersi impegnare guadagnando il peso che gli spetta in Parlamento. Quello è il modello, le contrapposizioni tra piazza e Parlamento, tra Rete e partiti non possono dare frutti".  Nessuna reazione da parte dei grillini.

17.28 – Napolitano: "occorre un colpo di remi nel Mezzogiorno per sollevarlo da un'aspirale di arretramento e impoverimento".

17.27 – Napolitano: "nuovi comportamenti collettivi da parte di forze, in campo di lavoro e impresa – che appaiono bloccate di fronte a innovazione".

17.25 – Napolitano: "Questione sociale si impone all'ordine del giorno: per disoccupati, donne, giovani".

17.23 – Napolitano: "favorire la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo industriale. In campo di politica monetaria rilanciare dinamismo e spirito di solidarietà."

17.20 – Napolitano: "sollecito tutti a parlare il linguaggio della verità: ci sono molti obiettivi per riforme istituzionali e proposte per sviluppo".

17.18 – Napolitano: "Se mi troverò di nuovo davanti a sordità, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese".

17.15 – Napolitano: "Il vostro applauso non induca ad alcuna autoindulgenza". Poi punta il dito sul "nulla di fatto" per la mancata riforma della legge elettorale.

17.13 – Napolitano avverte i partiti: "Lunga serie di omissione e di guasti, chiusure e irresponsabilità". 

17.10 Napolitano: rielezione scelta senza precedenti, ma legittima.

17.05 – Napolitano ringrazia e si emoziona: "Lasciatemi esprimere la gratitudine che vi debbo per avervi eletto con così largo suffragio presidente della Repubblica", spiega. Standing ovation dalla Camera.

17.00 – In questo momento il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sta giurando per il secondo settennato. Segui la diretta streaming.

15.45 – I commenti sulla situazione politica italiana dall'estero: "Man mano che si accumulavano, i fallimenti" nell' elezione del presidente della Repubblica registrati lo scorso weekend in Parlamento, "davano l'impressione che il sistema politico italiano, spesso comico, si è irrecuperabilmente sfasciato". È quanto sottolinea, soffermandosi sull'elezione al Colle di Giorgio Napolitano, un'editoriale non firmato – espressione dell'intera redazione – del Wall Street Journal, intitolato "La vecchia guardia italiana". Non meno duro è il Welt: "L'Italia rovina se stesso". Così titola il giornale tedesca sull'elezione di Napolitano, che impersona "l'unico decoro nell'agonia". Infine Le Monde, sostiene che la rielezione di Napolitano alla presidenza italiana "non è un segno di buona salute della democrazia transalpina", lo si legge in un lungo editoriale pubblicato oggi sul quotidiano francese e intitolato "L'Italia flirta con l'impasse politica".

Ore 15.30 – D'Alema: "Nessun affossamento su Prodi" – "Scissione nel Pd? Non credo, ma non ne ho idea". Lo dice Massimo D'Alema in un'intervista rilasciata a Piazzapulita. "Nessuna mia regia su affossamento di Romano Prodi, denuncerò i calunniatori", ha aggiunto. Se mai l'affossamento è stato "di chi lo ha candidato in un modo francamente assurdo, perché non si può tirare fuori in questo modo la candidatura di Prodi senza una preparazione, senza un'alleanza. Si cercano capri espiatori, per errori politici che sono stati compiuti, in persone che non c'entrano nulla. Io, come vede, vado a spasso con il cane, non organizzo complotti, non faccio parte di nessun organismo", aggiunge l'ex segretario.

Ore 14.15 – Napolitano si dimette – Il Presidente Giorgio Napolitano ha sottoscritto questa mattina l'atto di dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica da lui assunta il 15 maggio del 2006, nell'imminenza del giuramento che presterà oggi pomeriggio dinanzi alle Camere riunite quale Presidente rieletto. Lo si legge in una nota del Quirinale.

Ore 12.50 – Civati sul suo blog: "Ieri Napolitano ha annunciato che oggi dirà quali sono le condizioni che gli hanno fatto accettare il secondo mandato. Condizioni di cui nessuno ha parlato ufficialmente e che certo il Pd non ha valutato. Anzi, Bersani ha spiegato ripetutamente che non c’erano, quelle condizioni. Personalmente, voglio fidarmi: mi chiedo però perché tutti parlino di Amato, Berlusconi sia in un brodo di giuggiole e i nostri filo-governissimo così scatenati. Curioso, no?"

Ore 11.30 –  Beppe Grillo non ha dubbi: "Tutto era stato predisposto con cura. Un governissimo, le sue agende Monti e Napolitano, persino il nome del primo ministro, Enrico Letta o Giuliano Amato, e un presidente Lord protettore. Pensi al sorriso raggiante di Berlusconi in Parlamento, risplendente come il sole di mezzogiorno, dopo la nomina di Napolitano, e ti domandi come è possibile tutto questo…" Infine, in chiusura del post pubblicato ieri sera: "Il MoVimento 5 Stellle è diventato l'unica opposizione, l'unico possibile cambiamento. Il Partito Unico si è mostrato nella sua vera luce. Noi o loro, ora la scelta è semplice. Coloro che oggi sono designati al comando della Nazione sono i responsabili della sua distruzione. Governano da vent'anni. Per dignità dovrebbero andarsene, come avviene negli altri Stati. Chi sbaglia paga. E chi persevera paga doppiamente. Entro alcuni mesi l'economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia.

10.45 – Napolitano Presidente e la Borsa risponde bene- Piazza Affari apre in rialzo. Il Ftse Mib segna un +1,81% a 16.045 punti. I mercati hanno accolto positivamente la rielezione di Giorgio Napolitano a Capo dello Stato. L‘effetto Presidente anche sullo spread che tocca un minimo di 280 e poi si assesta a 284 punti, dopo aver chiuso venerdì scorso a 298 punti.

L'appuntamento è fissato per oggi alle 17. Giorgio Napolitano giura per il suo secondo mandato da Capo dello Stato davanti al Parlamento in seduta comune. Al di là del momento solenne, per il Presidente-bis dovrebbe essere l’occasione per chiarire il suo programma, in vista della formazione di un nuovo governo, per il quale sono stati fatti insistentemente i nomi di Giuliano Amato e Enrico Letta, oppure la soluzione di un esecutivo tecnico. Dopo la rielezione, sabato, Napolitano aveva precisato: "Auspico che tutti sapranno onorare subito i loro doveri" e "sono grato, è una prova difficile in un momento cruciale". Eletto la prima volta a maggio del 2006, 88 anni il prossimo 29 giugno, Napolitano è stato l'undicesimo presidente della Repubblica e, dunque, sarà anche dodicesimo. Mai in Italia si era presentata una situazione del genere. Solo sette anni fa, proprio prima della elezione dello stesso Napolitano, diverse forze politiche proposero a Ciampi di continuare il suo mandato. Ma l'ex governatore della Banca d'Italia disse "no", spiegando che la sua scelta era dovuta all'età avanzata (all'epoca aveva 86 anni, due in meno dell'attuale inquilino al Quirinale) e la convinzione che "il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato". Ma erano tempi diversi e non c'era bisogna di trovare una soluzione allo stallo politico, come quello attuale, che ha reso impossibile la formazione di un governo e atterrato il Pd.

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