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Vannacci insiste: “Bersani si scusi e ritiro la querela”, il dem: “Chieda scusa lui agli ‘anormali'”

Pier Luigi Bersani aveva dato indirettamente del “coglione” a Roberto Vannacci, oggi eurodeputato con la Lega. Dopo la querela, Bersani si è detto pronto al processo. Il leghista ha offerto di ritirare la denuncia in cambio di “scuse pubbliche”. L’ex leader del Pd ha risposto: “Solo quando lui avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli ‘anormali’ del mondo”.
A cura di Luca Pons
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Roberto Vannacci sarebbe "disponibile a chiudere la vicenda" che lo ha visto denunciare Pier Luigi Bersani per diffamazione, ma solo se quest'ultimo si scusa. Cosa che, come Bersani si è affrettato a chiarire, non avverrà. Il caso era nato a settembre dello scorso anno, quando il dem aveva dichiarato: "Se è possibile dare dell'anormale a un omosessuale, è possibile dare del coglione a un generale?". Pochi giorni dopo, a Fanpage.it aveva detto che non erano ancora arrivate denunce, ma che la cosa gli dispiaceva: "Sarebbe stato bello che in un’aula di Tribunale si discutesse del fatto se è più grave dare dell’anormale a un omosessuale o del coglione a un generale. Sarebbe stata una discussione interessante per il Paese".

Desiderio esaudito, perché nelle settimane successive la querela per diffamazione era arrivata. Pochi giorni fa, la Procura di Ravenna ha chiesto un decreto penale di condanna per l'ex segretario del Pd: questo avrebbe significato, in buona sostanza, chiudere la questione con una multa (che avrebbe anche potuto essere sospesa dal giudice), e senza conseguenze per il casellario giudiziale. Bersani, tuttavia, ha deciso di rinunciare a questa possibilità: "Andrò fino in fondo. Voglio andare al processo. La mia domanda, ancorché in forma scherzosa ed evidentemente non diretta a offendere Vannacci ma a criticare le opinioni che esprime, era e resta vera e sostanziale".

Oggi, interpellato da Agi, l'eurodeputato ha detto di essere pronto a "ritirare la querela" a due condizioni: "Se egli riterrà di formulare scuse pubbliche per il linguaggio utilizzato", e a patto che "le scuse pubbliche dell'onorevole Bersani siano associate ad una donazione a un'associazione di militari e poliziotti vittime del dovere". Tutto questo rappresenterebbe un "segnale concreto di volontà nel superare l'accaduto".

Insomma, se Bersani si scusasse Vannacci potrebbe ritirare la denuncia e la questione potrebbe chiudersi qua. Vista la posizione dell'ex leader dem, sembra improbabile che questo accada. Il leghista ha comunque detto: "Non nutro alcuna ossessione personale nei suoi confronti; tuttavia, da parte di un rappresentante delle istituzioni del suo livello non è tollerabile l'uso di un linguaggio offensivo sul piano personale, che rischia di legittimare ed incentivare violenze verbali estranee al dibattito civile".

La replica di Bersani: "Prima si scusi lui con gli ‘anormali'"

Lo stesso Bersani, poche ore dopo la dichiarazione di Vannacci, ha chiarito che delle scuse da parte sua non arriveranno a meno che l'eurodeputato non faccia a sua volta ammenda per le dichiarazioni diffuse negli ultimi mesi: "Quando Vannacci avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli ‘anormali' del mondo", ha affermato l'ex leader del Pd, "avrà anche le mie scuse".

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