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Il fallimento del 2 per mille nel 2013: solo lo 0,04% dei contribuenti sceglie i partiti

Diffusi i dati del 2 per mille relativi all’anno 2014: ai partiti solo le briciole.
A cura di Redazione
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Come noto, per effetto della riforma del Governo Letta, sono stati aboliti i finanziamenti diretti ai partiti politici (salvo una disciplina transitoria che esaurirà i suoi effetti nel 2017). È però possibile, per i soggetti politici che sono nelle condizioni di farlo, chiedere ai cittadini di sostenere la propria attività politica o attraverso donazioni dirette (per le quali ci sono consistenti agevolazioni fiscali) o con lo strumento del 2 per mille. I contribuenti possono cioè destinare il 2 per mille dei loro versamenti fiscali a uno specifico soggetto politico (un po’ come avviene per l’8 per mille alle confessioni religiose o per il 5 per mille alle associazioni no profit), annotando tale scelta nella loro dichiarazione dei redditi.

A giudicare dai dati ufficiali relativi all’anno 2014, però, si tratta di una opzione pochissimo praticata. Come spiega il MEF, solo lo 0,04% dei contribuenti ha deciso di avvalersi di tale possibilità, per un totale di 325.711 euro che finiranno nelle casse dei partiti. Una cifra che per oltre la metà andrà al Partito Democratico, premiato da circa 10mila contribuenti, mentre gli altri si accontenteranno delle briciole:

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I dati si riferiscono, come detto, alle dichiarazioni del 2013 e per questo sembrano in contraddizione con quanto dichiarato solo qualche mese fa dagli esponenti del PD che, parlando delle dichiarazioni 2015, sottolineavano il "risultato storico" ottenuto sulle destinazioni del 2 x 1000. Stando ai primi dati, infatti, per il 2015 il PD dovrebbe incassare circa 5,5 milioni di euro, provenienti da oltre 500mila donazioni.

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