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Opinioni

Il dolce far niente dei parlamentari: e ora arriva anche la (lunga) pausa estiva

Dopo tre mesi di crisi politica, venti giorni di commissioni e prime settimane di nulla cosmico tra Montecitorio e Palazzo Madama, in arrivo anche la lunga pausa estiva. Che, dopo il record assoluto raggiunto l’anno scorso, si preannuncia ancora lunghissima. E pazienza per la narrativa dell’emergenza…
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Come noto, la crisi politica apertasi dopo le elezioni del 4 marzo si è risolta solo dopo oltre tre mesi di stallo, con la nascita del governo Conte, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega. Durante questo periodo a Palazzo Chigi è rimasto in carica per gli affari correnti Paolo Gentiloni, mentre il Parlamento procedeva molto a rilento anche nella costituzione delle Commissioni speciali. Poi, dopo l’insediamento del nuovo governo, la costituzione delle 14 Commissioni permanenti, organi fondamentali per il funzionamento della macchina legislativa, ha richiesto altri 20 giorni portando a quasi 4 mesi il periodo di sostanziale immobilismo del Parlamento. Nel frattempo, l’attività combinata di Governo e Aule è stata ridotta ai minimi termini. Solo poco più di una decina di sedute per Camera e Senato, con l’esame di alcuni decreti approvati dal governo precedente, prima dell’arrivo del decreto Dignità, il primo vero testo della nuova amministrazione che sarà discusso in Parlamento.

Il calendario dei lavori restituisce l’idea della “calma” con cui ci si sta muovendo. La Camera a luglio si è riunita il 4 per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, per poi aggiornarsi il 9 con una tre giorni in cui si sono discussi provvedimenti minori e questa settimana si occuperà praticamente solo della conversione in legge del decreto “terremoto”, approvato dal governo Gentiloni; tutto da stabilire il programma delle prossime settimane, in cui “potrà avere luogo l'esame di decreti-legge preannunciati dal Governo e presentati alla Camera o trasmessi dal Senato”. Palazzo Madama lavorerà, se possibile, a ritmo ancor più ridotto, con 3 giorni di interpellanze e interrogazioni a partire da domani, l’eventuale votazione di due componenti del Cda Rai nei 3 giorni della settimana successiva e, infine, “eventuale seguito di argomenti non conclusi” nella quarta settimana di luglio. Settimana lavorativa che va rigorosamente dal martedì al giovedì, per quanto concerne l'Aula.

Il tutto mentre si avvicina il tempo della pausa estiva, che anche quest’anno si annuncia particolarmente lunga. Come spiega OpenPolis, infatti, negli “anni passati le “ferie” dei parlamentari sono durate dai 24 ai 39 giorni, con il picco raggiunto proprio l’anno scorso”. Eppure, l’avvio della legislatura dovrebbe coincidere con un periodo di grande attività, considerato che sono molti i disegni di legge “in sospeso” della scorsa legislatura e molte le nuove proposte presentate proprio in questi giorni (come si può agevolmente verificare qui). Inoltre, appare scontato che, dopo 6 riunioni senza provvedimenti legislativi addottati dal governo (seguite appunto dai primi decreti), il Consiglio dei ministri cominci a presentare proposte con maggiore continuità.

Anche per questo motivo, proprio OpenPolis lancia un appello: una pausa estiva breve, che consenta ai parlamentari di cominciare a lavorare sul serio.

Agosto è alle porte, e i capigruppo, assieme ai presidenti di aula, dovranno decidere il calendario dei lavori per le prossime settimane. Visto il prolungato stallo che abbiamo testimoniato, sarebbe auspicabile che si decidesse per un agosto in controtendenza, con una pausa estiva breve. Abbiamo dovuto aspettare oltre 3 mesi per la formazione del governo, e altri 20 giorni per la costituzione delle commissioni, pensare che il parlamento possa chiudere per altre settimane non sembra ideale.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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