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Il dl Agricoltura è legge: dalla stretta per gli impianti fotovoltaici al granchio blu, che cosa prevede

Con 148 sì e 41 no, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto Agricoltura. Il provvedimento, che ora è legge, introduce una serie di norme dedicate alle aziende agricole e ittiche, tra cui una stretta all’installazione di impianti fotovoltaici a terra, misure per il contrasto del caporalato, la lotta al granchio blu e alla Xylella. Vediamo, nel dettaglio, che cosa prevede.
A cura di Giulia Casula
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Con 148 voti favorevoli e 71 contrari la Camera ha approvato in via definitiva il decreto Agricoltura. Il provvedimento, ora convertito in legge, aveva già ricevuto nel pomeriggio la fiducia di Montecitorio.

Il testo licenziato dall'Aula si compone di 15 articoli che disciplinano l'economia agricola e ittica, l'installazione di impianti fotovoltaici, il contrasto al caporalato, la lotta alla peste suina e al granchio blu. Vediamo, nel dettaglio, che cosa prevede il dl Agricoltura voluto dal ministro Francesco Lollobrigida.

La stretta sugli impianti fotovoltaici

Il dl Agricoltura introduce una nuova stretta sugli impianti fotovoltaici: sarà vietata l'installazione a terra nelle aree agricole, mentre viene autorizzata quella su cave, miniere, siti in concessione di ferrovie e aeroporti, di rispetto delle autostrade, aree interne ad impianti industriali e discariche.

Sono previste deroghe anche per le aree su cui già insistono degli impianti della stessa fonte, purché non comporti un aumento della superficie utilizzata. Il provvedimento, inoltre, fissa a 6 anni la durata minima dei contratti di concessione del diritto di superficie sulle aree agricole idonee all'installazione di impianti fotovoltaici.

Come il dl Agricoltura intende combattere il caporalato

Per quanto riguarda il contrasto al caporalato, il decreto istituisce una banca dati inter-operativa tra ministeri del Lavoro, Agricoltura, Interno, Inps, Inail, Agea, Istat ed Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Quest'ultima affiancherà un'altra banca dati in materia di pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e di appalti privati in Agricoltura, con sanzioni amministrative fino a 15.000 euro, a carico del committente e dell'appaltatore che abbiano violato la normativa nazionale. Il dl inoltre, dispone l'assunzione di 514 nuovi ispettori Inps e Inail.

Il contrasto a peste suina, granchio blu ed emergenze fitosanitarie

Il provvedimento introduce poi una serie di disposizioni che dovrebbero andare a sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, che in questo momento versano in uno condizione di crisi, aggravata dalla guerra in Ucraina. Tra le misure una moratoria su mutui e finanziamenti e l'incremento del Fondo per la sovranità alimentare.

Nelle previsioni del governo anche uno stanziamento di 5 milioni di euro per la ristrutturazione dei settori olivicolo-oleario, agrumicolo e lattiero-caseario e 32 milioni di euro per il supporto alla filiera cerealicola e alla pesca. Per quanto riguarda il contrasto alla proliferazione del granchio blu, il decreto prevede l'arrivo di fondi specifici (che dovrebbero ammontare a 12 milioni di euro) per le imprese e l'istituzione di un Commissario straordinario incaricato, fino al 2026, di varare un piano di contenimento.

Una parte del decreto è dedicata alla peste suina con un pacchetto di 20 milioni di euro che dovrebbero finanziare interventi di biosicurezza. Viene nominato anche un Commissario straordinario nazionale con una durata di 24 mesi, mentre per l'abbattimento dei cinghiali e suini colpiti dalla malattia è previsto l'allargamento di 177 unità di personale delle Forze Armate così come l'impiego di visori notturni per la caccia. Infine, viene ampliato il numero delle associazioni legittimate allo svolgimento dell'attività di vigilanza venatoria.

Le norme su siccità ed eventi climatici

Il dl Agricoltura fissa a 15 milioni la cifra prevista dal Fondo di solidarietà nazionale per gli interventi sulla siccità in Sicilia e a 8 milioni quella riservata ai danni causati dalle frane provocate dalle alluvioni in Emilia Romagna, Toscana e Marche. La gestione delle risorse sarà in mano a Agricat, il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni procurati alle produzioni agricole da eventi climatici.

Nel decreto, infine, trova spazio l‘ex Ilva: via libera a 150 milioni da trasferire all’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia "per garantire la continuità operativa degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale e la tutela dell’ambiente.

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