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Il discorso di Napolitano: altro che boom, in 8 anni persi 1,2 milioni di spettatori

Dietro il trionfalismo sui dati d’ascolto per il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica si nasconde un’altra verità…
A cura di Redazione
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La comunicazione della quasi totalità dei mezzi di informazione il giorno dopo il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano è stata unanime: boom di ascolti. Da qui sono partite tutte le analisi, con tanto di ipotesi sul possibile effetto traino fornito al Presidente dalla controprogrammazione di Beppe Grillo (il cui blog sembra tra l'altro aver avuto problemi proprio a causa dei troppi accessi). In realtà, come mostrano i dati dello studio Barometro su dati Auditel, le cose non stanno propriamente così e parlare di "boom" per il discorso del Capo dello Stato è decisamente improprio.

Se infatti è evidente un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno in termini di visite assolute (circa il 2% in più, non 12% come riportato erroneamente in un primo momento, considerando probabilmente solo i dati Rai), non è possibile tacere altri dati: lo share ancora in calo e al minimo storico e il confronto in termini assoluti rispetto al primo discorso di Giorgio Napolitano. Dal 2006 al 2013 sono circa 1,2 milioni gli italiani che hanno "perso l'abitudine" di ascoltare il discorso di fine anno del Capo dello Stato, con il 13% in meno di share; l'età media continua a salire, mentre nel target 15 – 54 si registra la percentuale più bassa di sempre (45,4%). Ecco la tabella:

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