Il diario del terrore di Bin Laden: “Attaccate Los Angeles”
Dopo il ritrovamento nel rifugio pakistano di Osama Bin Laden del suo taccuino e di file in alcuni computer (sequestrati nel blitz dei Navy Seals che ha portato all’uccisione di Bin Laden) fonti dell’intelligence statunitense hanno confermato che Bin Laden era ancora attivo nella pianificazione di attacchi terroristici, con l'obiettivo di indurre gli Stati Uniti ad abbandonare il Medio oriente. Nonostante fosse da quasi dieci anni il terrorista più ricercato al mondo e nonostante prossimo alla cattura, Osama Bin Laden continuava ad essere la mente dietro le recenti azioni terroriste di Al Qaeda, come hanno assicurato degli alti funzionari del Governo degli Stati Uniti che hanno avuto accesso al suo diario personale e ad altri documenti recuperarati dopo l'attacco nel rifugio di Abbottabad.
Fino all'ultimo, Bin Laden ha continuato a dare agghiaccianti consigli ai leader dei diversi gruppi di Al Qaeda, dallo Yemen a Londra: "attaccate Los Angeles, non soltanto New York" aveva scritto. Gli obiettivi principali erano i treni e gli aerei e, qualora fosse possibile, organizzare gli attentati in giorni importanti, come il Giorno dell'Indipendenza (4 luglio) o durante il decimo anniversario degli attacchi dell'11 settembre. Il punto più importante e sul quale insisteva più frequentemente era quello di cercare di uccidere il maggior numero di statunitensi in un solo attacco.
Le parole scritte da Bin Laden dimostrano che i gruppi di lotta antiterrorista di tutto il mondo avevano sottovalutato il ruolo dello sceicco saudita all'interno di Al Qaeda ed i documenti recuperati smentiscono bruscamente l'opinione diffusa che la sua figura era ormai soltanto una fonte d'ispirazione per il resto delle cellule terroriste. Il suo diario personale, scritto a mano ma che comprendeva anche con molti file, mostra infatti, un Bin Laden che aiutava a pianificare tutti gli attentati importanti che Al Qaeda doveva compiere negli Stati Uniti ed in Europa.
Finora non sono stati trovati nuovi obiettivi tra i suoi scritti, però i servizi di intelligence (che hanno preferito mantenere l'anonimato in quanto non autorizzati a parlare dei documenti di Bin Laden), hanno assicurato che li esamineranno a fondo e che ci vorrà del tempo per studiarli con cura. Inoltre, secondo questi documenti, il terrorista saudita riusciva, dal suo rifugio, a comunicare perfettamente con le diverse ramificazioni di Al Qaeda, compreso il gruppo dello Yemen che si è convertito oggi nella principale minaccia degli Stati Uniti.
Particolarmente macabre sono le considerazioni matematiche fatte da Bin Laden, il quale, dopo aver considerato di attaccare Los Angeles ed altre città più piccole, spiegava quanti statunitensi sarebbero dovuti morire negli attentati per obbligare gli USA a ritirarsi dal Mondo Arabo, sottolineando che gli attacchi organizzati dopo l'11 settembre non erano stati sufficienti: secondo Bin Laden solo un attacco capace di provocare migliaia di morti avrebbe convinto la Casa Bianca a cambiare la propria politica estera.
Dunque, anche se i funzionari non hanno trovato nessun indizio che indicasse con certezza la capacità di Bin Laden di coordinare e sincronizzare gli attentati rivendicati dai diversi gruppi di Al Qaeda in Pakistan, Yemen, Somalia, Algeria e Iraq, sembra chiaro, grazie ai documenti recuperati, che i terroristi seguivano il cammino tracciato dal loro leader.