Il deputato Pd accusa la Sicilia: “Spalmano i malati, dimettendoli per non finire in zona gialla”
Stavolta è praticamente certo, manca solo l'ufficialità attesa per domani: la Sicilia tornerà in zona gialla a causa dell'elevato tasso di occupazione dei letti d'ospedale, sia in terapia intensiva che in area medica. I numeri, però, potrebbero essere ben più alti. L'accusa arriva dal deputato del Partito Democratico Santi Cappellani: "L'assessore regionale siciliano alla Salute, Ruggero Razza, perde il pelo ma non il vizio di spalmare – attacca il parlamentare ex Movimento 5 Stelle – Molti medici siciliani, in queste ore, si stanno ribellando al delirante provvedimento di Razza che per sfuggire alla zona gialla obbliga i medici alla dimissione ospedaliera e al ricovero domiciliare per quei malati di Covid con il 92% di ossigenazione, il che vuol dire ancora infetti e in piena insufficienza respiratoria".
La delibera di pochi giorni fa ha evitato la zona gialla alla Sicilia nel cuore della stagione turistica. Finora le percentuali, sia perché conteggiate sui posti letto attivabili, sia perché basate sui dati del martedì, hanno permesso alla Regione di restare bianca. "Razza vuole ‘spalmare' i malati a casa loro – continua Cappellani – Di fronte ai medici che si stanno ribellando a questa follia spalmatoria, l'assessore Razza sta mandando gli ispettori. Bene. Chiederò nelle prossime ore al ministro Speranza di valutare la legittimità di questo provvedimento regionale e se sia il caso di mandare ispettori ministeriali a indagare sull'operato di questi ispettori regionali".
La Sicilia era già finita al centro di un'inchiesta della Procura di Trapani, con diversi dirigenti e funzionari della Regione coinvolti in quello che è stato definito uno "scenario desolante" dalla gip di Palermo. Al centro dell'inchiesta i dati falsati su tutta una serie di parametri: dai tamponi positivi ridotti ai morti di Covid spalmati.