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Il decreto sul riordino delle Province non sarà convertito in legge

Da una riunione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, conclusasi in tarda serata, viene fuori la concreta possibilità che l’ipotesi di riordino delle province non venga messa in atto, vista la complessità e ampiezza del decreto.
A cura di Andrea Parrella
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Il decreto sul riordino delle Province , che a fine ottobre era stato approvato dal Cdm, non sarà convertito in legge. Ha deciso questo la Commissione Affari Costituzionali del Senato, durante una riunione tenutasi ieri in tarda serata, alla quale erano presenti anche i ministri Filippo Patroni Griffi e Piero Giarda. Nella giornata verrà convocata una riunione dei capigruppo al senato al fine di poter valutare quali possano essere delle soluzioni per una via d'uscita praticabile. A dire il vero, molti dei partecipanti che hanno presenziato alla riunione, hanno manifestato un certo pessimismo sulla possibilità che un decreto come questo, ampio e di circa 140 sub.emendamenti, possa trovare uno sbocco per la conversione effettiva in legge. Decade dunque, quasi con certezza, l'eventualità che il numero delle province venga fortemente ridotto e molte, anche avverse l'una all'altra, inesorabilmente accorpate.

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