Il decreto Sostegni ora è legge: via libera definitivo dalla Camera
La Camera ha dato il via libera definitivo al decreto Sostegni con 375 voti a favore, nessun voto contrario e 45 astenuti. Domani il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ne illustrerà il contenuto in conferenza stampa. Il decreto, che prende il nome di "Imprese, Lavoro, Professioni", sarà presentato anche dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, e del Lavoro, Andrea Orlando. Il provvedimento ha un valore di 32 miliardi di euro complessivi e anticipa alcune misure del decreto Sostegni bis, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri domani.
Nel primo decreto Sostegni, diventato ora legge, sono stati stanziati 11,15 miliardi di euro per i contributi a fondo perduto per le aziende più colpite dal virus con ricavi fino a 10 milioni. Non verranno più considerati i codici Ateco per i sostegni alle imprese, ma si prenderà in esame il calo del fatturato e nello specifico gli aiuti andranno a chi ha registrato un calo almeno del 30% nel 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Vengono inoltre rifinanziati gli ammortizzatori sociali per 2,4 miliardi. E altri 900 milioni andranno ai bonus per i lavoratori stagionali. La dotazione a favore del reddito di cittadinanza viene aumentata di un miliardo e viene prorogato di tre mesi quello di emergenza. Nel decreto vengono poi stanziati 2 miliardi per le attività del commissario straordinario per l'emergenza. Altri 2,1 miliardi serviranno per l'acquisto dei vaccini anti-Covid.
Nel decreto sono inoltre inserite una serie di misure fiscali per agevolare i contribuenti, si conferma il blocco degli sfratti durante l'emergenza Covid, si estende la validità dei voucher per i viaggi e gli spettacoli che erano stati sospesi a causa delle restrizioni anti-contagio e viene prorogata fino alla fine dell'anno la sospensione della tassa per l'occupazione del suolo pubblico (quindi per bar e ristoranti che hanno tavolini all'esterno). Si stanziano infine circa 300 milioni di euro per la scuola.
"Questa maggioranza arlecchino, che si auto celebra di avere grossi numeri, si è dimostrata essere piccola per quanto riguarda le riforme necessarie all'Italia. Ora il Paese ha bisogno di tornare a correre con misure concrete per il lavoro e per le imprese e non con i banchi a rotelle della ex ministra Azzolina", ha detto Tommaso Foti, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia nella dichiarazione di voto, annunciando l'astensione di Fratelli d'Italia.