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Il decreto Flussi è legge, via libera del Senato: cosa cambia su migranti e centri in Albania

Il Senato ha votato la fiducia al governo Meloni sul decreto Flussi: con 99 favorevoli e 65 contrari, il dl è diventato legge. All’interno norme che riguardano gli arrivi di persone migranti, e in parte anche i centri costruiti in Albania. Soddisfatto il centrodestra, Renzi: “I centri sono una delle più grandi buffonate”.
A cura di Luca Pons
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Con 99 voti favorevoli, 65 contrari e un'astensione, il Senato ha approvato la fiducia al governo Meloni sul decreto Flussi, che quindi è diventato legge. A fine novembre era stata la Camera a dare il via libera alla conversione del decreto, che sarebbe scaduto il 10 dicembre Nel testo si inseriscono moltissime norme diverse: dal nuovo elenco dei Paesi considerati sicuri, al provvedimento che assegna le decisioni sui trattenimenti dei migranti alle Corti d'Appello, invece che alle sezioni Immigrazione dei tribunali; ci sono anche regole più stringenti e punitive per le Ong che operano in mare, così come per le persone migranti che arrivano in Italia.

Cosa cambia per i centri in Albania e i magistrati

Come detto, i contenuti del decreto sono anche molto diversi tra loro. Non manca la parte che gli dà il nome, cioè quella dedicata ai flussi di lavoratori stranieri che entrano in Italia: per l'anno prossimo si programmano 110mila ingressi di lavoratori stagionali per agricoltura e turismo. Ma il dibattito politico si è concentrato su altre norme.

Ad esempio, il governo ha inserito in questo decreto il nuovo elenco dei Paesi di provenienza considerati ‘sicuri' dall'esecutivo. Tra di essi anche l'Egitto e il Bangladesh. È una mossa mirata evidentemente a provare ad aggirare gli ostacoli giuridici che finora hanno reso impossibile usare i centri migranti costruiti in Albania.

Allo stesso scopo, con il decreto le decisioni sui migranti che arrivano in Italia vengono assegnate a giudici diversi. A stabilire se un trattenimento va convalidato o meno non saranno più i magistrati delle sezioni Immigrazione dei tribunali (come era finora), ma le Corti d'Appello, già sovraccariche di lavoro. È il cosiddetto ‘emendamento Musk', chiamato così perché emerso pochi giorni dopo le critiche del miliardario ai giudici italiani.

Le norme contro le Ong

Novità anche per le Ong che operano nel Mediterraneo. Il passaggio delle navi nelle acque italiane potrà essere vietato dal ministero dell'Interno per motivi di ordine pubblico (tranne nei casi di operazioni di soccorso in mare), mentre gli aerei dovranno avvisare tutte le autorità competenti quando avvistano un'imbarcazione in difficoltà – cosa che peraltro già fanno.

In più, chi arriva in Italia potrà subire un'ispezione del proprio smartphone se non coopera e fornisce i propri documenti. Le ispezioni non potranno consultare messaggi e chat, ma le foto, i video e gli altri dati disponibili. Ancora, chi si trova in Italia dovrà aspettare più a lungo per il ricongiungimento familiare: serviranno due anni nel Paese, invece di uno, e i controlli saranno più stringenti.

FdI: "Sinistra ci sabota perché guadagna con business accoglienza"

Soddisfatta la maggioranza: "Dietro il business dell’accoglienza ci sono cooperative, associazioni e sindacati. La cifra che lo Stato destina ogni anno ammonta a 1 miliardo e 800 milioni di euro, ecco perché la sinistra vuole sabotare i nostri decreti", ha dichiarato il senatore di Fratelli d'Italia Alberto Balboni.

Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha difeso i centri in Albania: "Non è vero che si spende un miliardo di euro. Sono 160 milioni l'anno, quando voi avete speso decine di miliardi con i governi Gentiloni e Letta per causare un disastro". Paolo Tosato, senatore leghista, ha invece dichiarato che "con i governi di centrosinistra, arrivavano pullman di immigrati e i sindaci non erano nemmeno informati, quando c'era il business delle cooperative. Noi abbiamo cambiato rotta e vediamo che in molte città c'è bisogno di più sicurezza".

La sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (FdI) ha commentato in Aula affermando che "il fenomeno epocale dei flussi migratori va governato dallo Stato e non subìto", e ha definito "irricevibili e anche offensive le parole di chi ci ha mosso accuse di razzismo e crudeltà".

Opposizione all'attacco, Renzi: "Centri in Albania una buffonata"

Il riferimento era, tra gli altri, anche all'intervento di Matteo Renzi: "Riuscite a far credere, e vi faccio i complimenti, che il tema più importante sia l'immigrazione irregolare, non le bollette o le liste d'attesa. Non state risolvendo il problema dell'immigrazione irregolare, sprecando poliziotti e carabinieri che servono in Italia. Il centro in Albania è una delle più grandi buffonate", ha dichiarato l'ex premier in Aula. "È costato un miliardo, sta accogliendo cani randagi albanesi e gli italiani devono pagare con le tasse la vostra ideologia".

Per il Partito democratico, Andrea Giorgis ha detto di essere "disponibile a un vero e aperto confronto", anche se l'effetto principale di questo decreto "sarà quello di aumentare il numero delle presenze irregolari, di alimentare lo sfruttamento, il lavoro nero e, al tempo stesso, di accrescere il rischio che coloro che verranno messi ai margini della società diventino preda della criminalità".

Il Movimento 5 stelle è intervenuto con Ettore Licheri: "Se i magistrati non avessero bocciato i provvedimenti del governo, quanti migranti sarebbero stati portati in Albania? Diciannove, a fronte di 8 mila sbarchi nel solo mese di novembre 2024. Questo è il loro fallimento. L'immigrazione è un tema maledettamente serio, ma per il governo Meloni è più facile prendersela con i magistrati piuttosto che imporre un cambio nelle politiche dell'Unione europea".

Alleanza Verdi-Sinistra ha attaccato l'esecutivo per la sua "ossessione" sull'immigrazione: "Il governo Meloni interviene per la diciassettesima volta in due anni sul tema dei migranti circa una volta e mezzo al mese. Una vera ossessione e un triste record che racconta la narrazione ossessiva e propagandistica della destra, usata per convincere gli italiani che il nostro Paese è insicuro e sotto invasione", ha detto Peppe De Cristofaro. "Non è così. I numeri raccontano un'altra verità. La retorica dell'invasione, che piace tanto alla destra, è senza fondamento".

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